“Terrorismo e Sicurezza Nazionale” è il tema del convegno organizzato dalla Lega nella sala Figlia di Iorio della Provincia di Pescara
L’appuntamento è stato promosso dal Dipartimento provinciale Sicurezza e Immigrazione della Lega Pescara, guidato da Matteo Mascitti.
Si tratta del secondo appuntamento organizzato dal Dipartimento, dopo quello dedicato alla sicurezza urbana che si è tenuto a febbraio. Al centro dell’attenzione questa volta è lo scenario internazionale, in particolare gli esperti hanno esaminato le minacce emergenti e le strategie di contrasto al terrorismo in un mondo sempre più interconnesso.
Al convegno sono intervenuti Gianni Tonelli, responsabile nazionale del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione della Lega; Barbara Faccenda, docente di politica e terrorismo internazionale presso l’Università di Perugia; Eide Spedicato Iengo, professore di Sociologia Generale all’Università d’Annunzio; Antonio Teti, docente di Cyber Intelligence, IT Governance e Big Data presso l’Università d’Annunzio.
“Questo appuntamento – spiega Mascitti – è il risultato di un impegnativo lavoro di ricerca, analisi e sintesi. L’obiettivo è proiettare un tema di interesse generale come la sicurezza nazionale nel contesto territoriale, dimostrando che, in un mondo globalizzato, non esistono più problematiche esclusivamente locali”.
Hanno portato i saluti Vincenzo D’Incecco, coordinatore regionale della Lega Abruzzo; l’onorevole Alberto Bagnai, presidente Commissione Bicamerale Enti Previdenziali; Emanuele Imprudente, vice presidente della giunta regionale; Pasquale Barilone, coordinatore dei Dipartimenti tematici della Lega per la provincia di Pescara; Andrea Scordella, responsabile regionale del Dipartimento Sicurezza e Immigrazione; Emanuele Evangelista, segretario provinciale della Lega Pescara.
“Il problema del terrorismo – ha detto Tonelli – è un’insidia latente ma sempre presente in un mondo che oramai è sempre più globalizzato. In Italia, come negli altri Paesi, non è che ci siano particolari preoccupazioni. Dobbiamo stare attenti a due fronti: all’ideologizzazione estrema di certi argomenti, lo abbiamo visto nel Covid o nel tema dell’ecologia che può portare a situazioni spiacevoli, e alle minacce del radicalismo islamico. Certamente i fatti di guerra, anche se lontani da noi, possono rappresentare una insidia molto forte per l’occidente”.
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