Tagli alla riserva Borsacchio: è polemica contro le planimetrie passate in consiglio regionale

“Siamo increduli e sconcertati di fronte a ciò che abbiamo appreso, al momento solo in via ufficiosa, rispetto all’emendamento al Pdl 379/2023 (modifiche all’art. 69 della L.r. 6/2005, comma 2, nella legge regionale 8 febbraio 2005, n. 6 “Istituzione della Riserva naturale guidata “Borsacchio” nel Comune di Roseto” : inizia così l’affondo del sindaco Nugnes

” Facciamo presentato a quanto deliberato ieri sera in Consiglio Regionale a firma di cinque Consiglieri che avrebbe completamente rivisto la perimetrazione della “Riserva del Borsacchio” rispetto ai confini attuali”.

 

“Francamente oltre al metodo scelto, assolutamente non partecipativo, quello che ci lascia profondamente sconcertati è il fatto che l’Amministrazione comunale e il territorio non siano stati assolutamente coinvolti in questa decisione che andrà a incidere profondamente sul futuro sviluppo del nostro territorio” rimarca il primo cittadino e l’Amministrazione. “Attendiamo ora di leggere gli atti ufficiali e di vedere le relative planimetrie in modo da poterle valutare attentamente e, nel caso, ci riserviamo di confrontarci con il territorio, i cittadini e tutte le associazioni e di agire negli interessi della comunità rosetana completamente tagliata fuori dalla ridefinizione dei confini della Riserva. In tal senso chiederò alla conferenza dei Capigruppo la convocazione di un Consiglio ad hoc per poter affrontare questa delicata tematica, dandole il giusto peso e invitando a partecipare tutti i rappresentanti della Regione che hanno firmato l’emendamento, il Presidente Marsilio”, conclude il Sindaco Nugnes.

“Oggi è un giorno triste per Roseto e l’Abruzzo, poiché la Regione Abruzzo ha perpetrato un atto scellerato tagliando drasticamente la Riserva Borsacchio. Con un emendamento notturno, i primi firmatari Di Matteo e Febbo hanno escluso l’intero tratto collinare, riducendo la riserva da 1100 ettari a soli circa 25 ettari lungo la spiaggia fino alla ciclabile. Questa decisione ha conseguenze gravi e immediate. Il Piano di Assetto della Natura (PAN), preparato con dedizione e impegno per oltre vent’anni, è ora da rifare completamente. Dopo una lunga attesa, il PAN era finalmente pronto, e secondo voci di corridoio, avrebbe dovuto essere approvato entro gennaio 2024. Vent’anni di lavoro e un investimento di 250.000 euro per il primo PAN, oltre a circa 50.000 euro per il secondo, sono andati in fumo. Il lavoro da rifare è enorme, e chi ne soffrirà di più sono gli agricoltori, che perderanno la possibilità di gestire i fondi a sostegno delle aree delle riserve. La decisione avrà anche ripercussioni sulla creazione di lavoro sostenibile. I poveri agricoltori che aspettavano fondi regionali ed europei per ristrutturare casolari a fini turistici e generare occupazione sostenibile vedono ora svanire le loro speranze. Perdiamo non solo occupazione futura, ma anche milioni di euro di finanziamenti europei per le attività sostenibili nelle riserve, coinvolgendo agricoltori ed allevatori. Mentre alcuni potrebbero trarne vantaggio, come gli investitori edili interessati a costruire palazzine, la vera perdita sarà per la natura e il futuro della nostra città. In un’epoca in cui il mondo si muove verso la sostenibilità, Roseto perde la sua attrattività per il futuro. Noi, cittadini responsabili, non accettiamo passivamente questa decisione. Stiamo esaminando attentamente la situazione e prenderemo azioni concrete. Annunciamo che organizzeremo una grande manifestazione a breve, invitando tutti i cittadini e le associazioni interessate. I nostri legali stanno esaminando tutte le carte pertinenti, poiché crediamo che questa decisione debba essere contestata con forza. È inaccettabile che il Comune non sia stato nemmeno consultato su questa drastica decisione. Vent’anni di lotta per attivare la Riserva sono stati vanificati da un atto impulsivo che non tiene conto delle esigenze della comunità e del territorio. Presto, capiremo i motivi dietro questa scelta e individueremo coloro che ne sono i mandanti”. Altrettando dura la presa di posizione di Marco Borgatti Presidente Guide Del Borsacchio -Guardia Ambientale – Direttivo WWF Teramo – Presidente FIAB Roseto.

Duro anche l’intervento del segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo: “Uno dei rarissimi bacini di naturalità sulla costa abruzzese viene ora cancellato con un emendamento di cinque consiglieri della destra e il voto della maggioranza che sostiene Marsilio. Siamo di fronte a una vera porcata che mostra il livello infimo di un ceto politico che apre la strada alla cementificazione di luoghi di impareggiabile bellezza che eravamo riusciti a salvaguardare su una costa quasi totalmente antropizzata e cementificazione. Invece di fare una legge per lo stop al consumo di suolo questi energumeni del cemento cancellano le riserve naturali esistenti”.

Per il capogruppo di “Abruzzo in Comune” Sandro Mariani “quello che è avvenuto stanotte è una vergogna e rispetta il caos che si è vissuto nell’aula del Consiglio regionale dal tardo pomeriggio di ieri e fino a notte inoltrata! Una maggioranza di centrodestra allo sbando, alle prese più con i litigi interni per far quadrare i conti delle richieste dei vari consiglieri che a pensare al bene degli abruzzesi, con emendamenti infilati all’ultimo secondo, spesso nottetempo”.