Stop a ricoveri all’ospedale di Pescara, Albani: “Al Pronto soccorso solo casi gravi”

Fino a domani 11 dicembre all’ospedale di Pescara è sospesa l’attività di accettazione in Pronto soccorso di pazienti con patologie mediche. Stop ai ricoveri di area medica a causa dell’afflusso record registrato ieri. Appello della Asl ai cittadini: <Venite solo in casi indispensabili>.

All’ospedale “Santo Spirito” sono stracolmi i reparti delle aree mediche, chirurgiche e specialistiche. Le criticità maggiori riguardano Medicina e Geriatria, con circa 35 anziani sistemati all’Obi in attesa di un posto letto.

L’Unità di crisi, costituita dal direttore sanitario della Asl Antonio Caponetti, dal direttore dei Presidi ospedalieri Valterio Fortunato, dal direttore del dipartimento di Urgenza emergenza Alberto Albani e dal direttore del dipartimento medico Giustino Parruti, ieri ha deciso di sospendere l’attività di accettazione al pronto soccorso dei pazienti con patologie mediche.

La Asl ha fatto sapere che il provvedimento <si è reso necessario alla luce dell’emergenza sanitaria legata al Covid, e quindi al rischio di contagi a seguito di situazioni di sovraffollamento, per assicurare adeguata assistenza ai pazienti che sono in attesa di ricovero e a quelli già ricoverati, stante l’attuale impossibilità di dimettere i ricoverati. Il provvedimento potrà essere ripetuto o prorogato qualora il numero dei pazienti di area medica in attesa di ricovero in Pronto soccorso a Pescara torni ad eccedere il numero di 25 per più di 12 ore>.

Del provvedimento sono stati informati Regione, Comune, Prefettura, 118, i direttori generali delle altre Asl, responsabili delle case di cura e delle strutture sul territorio, a cui è stata anche chiesta la disponibilità ad accogliere eventuali pazienti.

Il dottor Albani spiega che vengono trattati come sempre i codici rossi e, quindi, le emergenze urgenze e i traumi, oltre alle patologie di pertinenza di altri dipartimenti e che <Purtroppo non riusciamo a smaltire alcuni tipi di ricoveri. Ci sono tante persone che restano bloccate in pronto soccorso perché reparti di area medica-geriatrica sono in questo momento strapieni. Essendo questa la situazione, non possiamo accogliere altri utenti. Il rischio è che restino in pronto soccorso per due-tre giorni. Un rischio per loro e anche per noi, che poi non possiamo gestirli. Il problema in questo caso, comunque, non è del pronto soccorso.

Deriva da alcuni reparti che sono saturi e non riescono ad assorbire questo iper afflusso. Un afflusso dovuto sicuramente all’aumento delle patologie tipicamente invernali e dal fatto che le patologie sono diventate più gravi perché un anno di Covid ha purtroppo fatto sì che certi pazienti non sono stati seguiti come prima. E quindi arrivano da noi, in pronto soccorso, in condizioni sempre più serie che, per forza di cose, richiedono un ricovero. Questi sono i danni collaterali del Covid. Ma all’ospedale di Pescara, quasi tutti i giorni, ormai si registra un accesso di pazienti notevole, più elevato spesso di quella che è la capacità di accoglienza. Facciamo tutto il possibile per garantire le cure necessarie a tutti. E’ doveroso lanciare un appello alla cittadinanza affinché ricorra all’ospedale solo nei casi veramente indispensabili>.

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