Condannato a 17 anni di reclusione Pietro Mercurio, il 66enne ritenuto responsabile della morte di Marco Monti, deceduto nel 2022 davanti al night club Zeus, a Silvi
Oggi a Teramo la conclusione del processo per la morte di Marco Monti, il 51enne deceduto nella notte tra il 18 e il 19 aprile 2022 davanti all’ingresso del night club Zeus a Silvi. Alla sbarra Pietro Mercurio, 66enne di origini campane, titolare del locale notturno.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, Monti sarebbe stato spinto sotto un’auto in transito al culmine di una lite scoppiata – pare – per motivi sentimentali. Oltre al reato principale il pubblico ministero Laura Colica ha contestato a Mercurio altri sei capi d’imputazione, tra cui minacce, induzione e sfruttamento della prostituzione. Coinvolto nel procedimento anche il fratello dell’imputato, Alfonso Mercurio, condannato a un anno e mezzo.
Durante l’udienza di oggi sono stati ascoltati gli ultimi tre testimoni della difesa, tra cui il medico legale. Quest’ultimo ha confermato che il decesso di Monti fu causato da un grave trauma cranico encefalico, ma ha sollevato perplessità sulla dinamica che avrebbe provocato la caduta fatale.
Il processo è proseguito con la requisitoria del pubblico ministero che aveva chiesto la condanna a 12 anni per omicidio preterintenzionale, mentre la difesa l’assoluzione con formula piena o, in subordine, dubitativa. Poi le le arringhe degli avvocati difensori Antonio Turco (foro di Salerno) ed Enrico Farano (foro di Nocera Inferiore), e gli interventi delle parti civili, tra cui l’avvocato Enzo Di Lodovico, legale della famiglia Monti, presente in aula.