Scuolabus, plauso della Cgil per l’appalto unico

Uniformare in tutti i 305 comuni abruzzesi il servizio di Scuolabus tutelando i lavoratori e fornendo più qualità e sicurezza agli utenti

Va in questa direzione l’appalto unico per gli Scuolabus il cui accordo è stato sottoscritto dalla Cgil con Areacom. Riguardo la questione relativa alla gara regionale sul Trasporto scolastico (scuolabus) è giusto rammentare che, grazie all’azione delle OO.SS., si è raggiunto e firmato un Accordo, allegato alla procedura di gara ai sensi del comma 1 dell’art. 82 del Codice e, quindi, facente parte del contratto, che garantisce ai dipendenti le stesse tutele di quelle indicate dalla Stazione appaltante o dall’Ente concedente.

Un accordo che, nell’assicurare la piena applicazione della clausola sociale in termini di stabilità occupazionale e salariale, ha affrontato e disciplinato anche gli aspetti della sicurezza degli utenti e dei lavoratori, questo al fine di evitare le storture registrate negli anni in cui un mercato schizofrenico del servizio (conseguente all’esternalizzazione dell’attività e alla riduzione delle risorse ai Comuni da parte del Governo centrale), ha prodotto disservizi di ogni genere a cominciare dalle condizioni molto spesso vetuste e non idonee dei mezzi utilizzati per il trasporto dei bambini e che, unitamente a contesti lavorativi discutibili e precari, hanno prodotto conseguenze non trascurabili sul servizio e, di riflesso, sugli alunni e sugli operatori stessi.

DEROGHE E AFFIDAMENTI DIRETTI? NON IN NOME DI CHI LAVORA E DI CHI USUFRUISCE DEL SERVIZIO – Questi ed altri aspetti, sempre inerenti il sistema di tutele economico e normativo dei lavoratori e delle lavoratrici, presenti nell’Accordo raggiunto, non sono un semplice promemoria ma elementi salienti e inderogabili nell’ambito degli appalti pubblici e della giusta applicazione dei contratti e, pertanto, devono necessariamente essere rispettati anche da coloro che non possono o ritengono di non aderire all’Accordo Quadro Regionale stipulato da AreaCom.

E’ DAL 2015 CHE LA CGIL CHIEDE UN BANDO REGIONALE – La battaglia del Sindacato nella difesa di un servizio pubblico essenziale e dei lavoratori coinvolti nello stesso, risale addirittura al 2015 allorché promuovemmo su tutte le province abruzzesi ed interessando tutti i comuni, un’indagine conoscitiva proprio allo scopo di ricavare elementi utili in grado di fornire un quadro conoscitivo il più possibile completo ed aggiornato sulla qualità e quantità del servizio offerto dalle Amministrazioni Comunali (platea di utenti, pulmini impiegati, percorsi, durata, tariffe applicate all’utenza, ecc), sulla modalità di gestione (tipologia di affidamento, caratteristiche, durata e scadenza dell’appalto), sul personale utilizzato per l’espletamento del servizio (impresa erogatrice del servizio, numero addetti, tipologia di contratto applicato, ecc.).

STANDARD DI QUALITA’ E SICUREZZA INSUFFICIENTI, PRECARIATO DIFFUSO – Ne uscì fuori un quadro desolante la cui sintesi, portata a conoscenza delle più importanti Istituzioni (Prefetti, Questori, Presidenti delle Province, Presidente dell’Anci, Ufficio scolastico regionale per l’Abruzzo) fece emergere un panorama caratterizzato da standard di qualità e di sicurezza del servizio molto bassi e da una presenza diffusa del precariato e di contratti “pirata” applicati al personale allo scopo di ridurre i livelli retributivi e il costo del lavoro.
Per questo, senza entrare nel merito della nota ANCI Abruzzo o della diatriba in essere sul tema, è fondamentale, per la Cgil, che sia rispettato quanto concordato nell’accordo fatto con Areacom riguardante il sistema delle tutele normative ed economiche del personale che lavora e degli standard qualitativi del servizio offerto.

E’ PUR SEMPRE UN SERVIZIO PUBBLICO ESSENZIALE – All’Anci regionale si chiede di farsi garante di questo sistema di regole, al fine di evitare che eventuali affidamenti diretti, inferiori ai 40.000,00 €, effettuati in deroga all’AQ di Areacom, non vadano a costituire una deregulation rispetto agli obiettivi di stabilità e sicurezza ottenuti, sia per i lavoratori, sia per gli alunni e le loro famiglie che possa pregiudicare la sicurezza degli utenti e le condizioni lavorative. Occorre che siano respinte procedure di affidamento diretto basate sulla considerazione della maggiore convenienza solo economica che non tengano in considerazione garanzie stipendiali e contrattuali come definite nel predetto Accordo.

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