Ricostruzione post sisma, Legnini: “Numeri molto positivi, ma c’è tanto da fare”

E’ stato illustrato in videoconferenza il terzo Rapporto sullo stato della ricostruzione nelle quattro Regioni colpite dai sismi 2016-2017. Il commissario straordinario Legnini ha fornito i risultati del lavoro svolto. “Numeri molto positivi, ma c’è ancora tanto da fare”

Sono 20.699 le richieste di contributo per la ricostruzione degli edifici privati danneggiati dal sisma del 2016 presentate, alla fine di giugno scorso, presso gli Uffici speciali di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria. Emerge dal terzo Rapporto sulla ricostruzione del Centro Italia, presentato oggi dal commissario straordinario, Giovanni Legnini. Le oltre 20 mila domande “sono circa un terzo di quelle realisticamente attese”, si spiega nel report. Gli edifici dichiarati inagibili dopo il sisma erano 80mila, ed è in corso una verifica più puntuale, “ma l’esperienza passata indica che non tutti questi edifici saranno oggetto di una richiesta di contributo”. La gran parte delle richieste proviene dalle Marche (11.464), la regione che ha subito i maggiori danni, seguita da Abruzzo e Umbria (rispettivamente 3.524 e 3.463) e dal Lazio (2.218).
Nel corso dell’ultimo anno, da giugno 2020 a giugno 2021, sono state presentate 6.721 richieste di contributo, circa un terzo del totale complessivo dall’avvio della ricostruzione. Nonostante un rallentamento nel primo semestre, dovuto anche alle difficili condizioni del mercato, la crescita annua è stata
del 48%. L’incremento più consistente delle domande si registra in Umbria (+72%) e Abruzzo (+70%), seguite dal Lazio (+52%) e dalle Marche (+36%). Le richieste di contributo complessive per i danni lievi al 30 giugno erano 14.793 (9.687 un anno prima), per 1,7 miliardi di contributi richiesti. Sempre al 30 giugno, sulla piattaforma informatica erano inoltre presenti 5.876 richieste relative ai danni gravi, per un contributo richiesto pari a 3,7 miliardi di euro.

Le richieste accolte con la concessione del contributo erano pari a 10.263; di queste 6.549 sono relative alle Marche, 1.687 all’Umbria, 1.024 al Lazio e 1.003 all’Abruzzo. La crescita rispetto al 30 giugno del 2020 è stata pari al 93%. Negli ultimi 12 mesi sono stati emessi 4.938 decreti di contributo per la ricostruzione privata, circa la metà di tutti quelli concessi dall’avvio della ricostruzione. I contributi concessi per i danni lievi (7.300 decreti) ammontano a un miliardo di euro, mentre le somme effettivamente erogate erano pari a fine giugno a 573 milioni di euro. Per i danni gravi, i contributi concessi a fronte delle domande accolte (2.963 decreti) ammontano a 1,7 miliardi di euro e le somme già pagate ammontano a 462 milioni

“Questo rapporto sulla ricostruzione ci consegna quindi numeri positivi”, le parole di Legnini, “segno di un’attività che assume finalmente un passo più adeguato alle aspettative dei cittadini colpiti dal sisma, ma anche l’evidenza della necessità di continuare con grandissimo impegno il lavoro intrapreso. Occorre, infatti, continuare a garantire e migliorare ancora per il futuro procedure efficaci e risorse professionali e finanziare che consentano, oltre che di sviluppare la ricostruzione fisica, di creare le condizioni per innescare il processo di rinascita complessiva e lo sviluppo economico di questi territori, invertendo la tendenza storica allo spopolamento, aggravato dalle due drammatiche emergenze, quella post sisma e quella legata alla pandemia. Gli stessi dati, infatti, ci indicano che gran parte della ricostruzione deve ancora essere realizzata, che solo una parte dei cittadini è riuscita a rientrare nelle case ricostruite o sta per conseguire tale obiettivo, e che le condizioni di sofferenza persistono, insieme alla storica opportunità di una ricostruzione sicura e sostenibile. Proprio tali necessità ci inducono a non indugiare sugli elementi di soddisfazione, che pure sono presenti, ma ad analizzare e creare le condizioni per superare le criticità e i rischi che ancora sono presenti: l’abnorme crescita dei prezzi di alcuni materiali da costruzione, sulla quale abbiamo fornito una prima parziale risposta con l’ordinanza approvata il 12 agosto; la saturazione della capacità produttiva delle imprese e dei professionisti impegnati nella ricostruzione, che può rappresentare un serio fattore di rallentamento; la concentrazione senza precedenti di impegni realizzativi ed attuativi di opere ed interventi di diversa natura, che rischiano di mettere a dura prova le capacità amministrative e tecniche, pubbliche e private, di cui è necessario disporre. Dobbiamo, dunque, proseguire sulla via intrapresa nel 2020, concentrando le iniziative per far crescere la capacità attuativa, anche ampliando la platea di soggetti che possano impegnarsi in questo complesso, ma storico processo di ricostruzione di un’area, quella dell’Appenino centrale, ancora ferita e tuttavia ricca di opportunità, di eccellenze e di bellezze naturali, paesaggistiche e storico-culturali. Dobbiamo farlo guardando al futuro, alla sicurezza degli edifici e dei territori, alla loro connessione
fisica e digitale, alla qualità del recupero dei beni culturali, alla cura della trasparenza e della legalità. Tutti obiettivi conseguibili con le decisioni già assunte con molti atti e ordinanze, sulla base di un quadro normativo significativamente migliorato grazie al Governo e al Parlamento. I risultati raggiunti sono il frutto di un lavoro collettivo, che ha visto la partecipazione, anche nei mesi più drammatici della pandemia, di numerosi protagonisti istituzionali e professionali, che saranno decisivi anche di fronte alle impegnative sfide che abbiamo di fronte. Risultati che non sarebbero stati possibili senza il ruolo attivo e il contributo di qualità degli Uffici Speciali della Ricostruzione e degli Uffici sisma dei Comuni, dei professionisti, dei lavoratori e delle imprese, e senza la passione di una
squadra competente e motivata che fa capo alla Struttura Commissariale, e che sono stati raggiunti grazie al ruolo decisivo delle Regioni, dei Sindaci, delle altre istituzioni centrali e regionali coinvolte nel processo di ricostruzione, a quello delle Diocesi, dei Comitati e di tutti i cittadini. Desidero ringraziarli uno per uno: solo con l’ulteriore straordinario impegno di tutti sarà possibile consolidare, nell’anno che abbiamo di fronte, i risultati raggiunti, e farli progredire per continuare a dare quelle doverose risposte alle domande che i cittadini hanno pazientemente proposto nei cinque anni che abbiamo alle spalle”.

Il commento del presidente della Regione Marco Marsilio:

“Il terzo rapporto sulla ricostruzione presentato dal Commissario Legnini certifica la grande accelerazione impressa dalla Regione Abruzzo e l’efficacia delle misure speciali e delle assunzioni di personale da noi fortemente richieste per lungo tempo. Nella relazione del Commissario si legge, infatti, che nelle domande accolte per la ricostruzione privata “l’incremento più consistente in termini percentuali si è registrato in Abruzzo (+197%), seguito da Umbria (+98%), Lazio (+93%) e Marche (+82%). Nei soli primi sei mesi del 2021 i decreti di contributo emessi dagli Uffici Speciali sono stati 3.317, più di 550 decreti al mese. La forte accelerazione nell’emissione dei decreti di contributo si deve principalmente all’adozione dell’Ordinanza 100 che ha consentito una drastica riduzione dei tempi di istruttoria. Alla maggior efficienza degli Uffici Speciali della Ricostruzione delle quattro regioni ha contribuito anche il sostanziale rafforzamento delle risorse umane in dotazione, con altre 350 assunzioni in via di completamento. Poteri speciali (esercitati con le Ordinanze straordinarie) e assunzioni di personale che abbiamo fortemente richiesto e voluto da Governo e Parlamento, ma che abbiamo dovuto purtroppo attendere circa due anni per ottenere davvero. Non c’è dubbio che se fossimo stati ascoltati di più, la ricostruzione sarebbe partita prima e oggi staremmo a un punto senz’altro più avanzato. In ogni caso, a parità di strumenti e organizzazione messa in campo, l’Abruzzo registra di gran lunga la crescita più evidente, che ha sostanzialmente consentito di colmare il drammatico ritardo che abbiamo ereditato all’inizio del 2019, riallineandoci alle altre Regioni coinvolte dal sisma. Era il primo punto del nostro programma di governo regionale: far decollare la ricostruzione post-sisma e far ripartire i territori segnati dal cataclisma del 2016/17 (insieme al completamento della ricostruzione del primo cratere 2009). Stiamo dimostrando con i fatti che stiamo mantenendo l’impegno e centrando gli obiettivi”.

https://www.youtube.com/watch?v=gCh9xzBAgmI