Politica, la Sevel finisce in Parlamento nell’interrogazione del Senatore D’Alfonso

Interrogazione parlamentare del Senatore Luciano D’Alfonso per chiedere ai ministri dello Sviluppo Economico e a quello delle Politiche sociali “quali iniziative intendano assumere per scongiurare la delocalizzazione delle grandi imprese e, nello specifico, per evitare il declassamento o la chiusura dello stabilimento della Sevel di Atessa”.

Inoltre il Senatore chiede “quali iniziative intendano assumere per la stabilizzazione dei circa 700 lavoratori e lavoratrici con contratto di somministrazione, che hanno garantito un essenziale contributo professionale per il raggiungimento dei risultati conseguiti dallo stabilimento”.

Lo stabilimento, prosegue D’Alfonso, riveste un’importanza strategica non solo regionale con i suoi circa 6.500 dipendenti di cui oltre 5.670 assunti direttamente e circa 700 operai con un contratto di somministrazione”.

Alla luce di questi numeri, sottolinea D’Alfonso, “vi è preoccupazione per la crisi di approvvigionamento dei semiconduttori che sta determinando criticità negli stabilimenti, ma anche consapevolezza che urga un maggiore confronto sui futuri piani industriali e che vi sia la necessità di individuare con precisione una missione produttiva che garantisca l’occupazione e definisca attività più precise”. Un problema, prosegue D’Alfonso, “che si inserisce in un contesto più ampio che vede diverse vertenze aperte in Abruzzo”.

In una nota il senatore sottolinea come “il mancato approvvigionamento di componenti essenziali per la realizzazione dei veicoli ha comportato per la fabbrica abruzzese ripetuti fermi produttivi, con riduzione dei turni di lavoro e perdita di lavoro per trasfertisti e interinali. L’apertura di uno stabilimento simile da parte di Peugeot in Polonia, prevista per la primavera prossima, potrebbe rappresentare un primo passo verso la marginalizzazione, se non la delocalizzazione, della Sevel”.