Manoppello: torna lo storytelling “L’abruzzese che affrontò le B.R. – Storia di un eroe dimenticato”

Torna lo storytelling “L’abruzzese che affrontò le B.R. – Storia di un eroe dimenticato”, elaborato dal giornalista pescarese Fabrizio Santamaita. La performance domani alle 18 nella sala polivalente “Karol Wojtyla” di Manoppello, in piazza Zambra, con ingresso libero; organizza il sodalizio culturale La Fornace

Sarà un pomeriggio speciale: proprio a Manoppello, il 13 giugno 1975, si svolsero il funerale e la tumulazione del protagonista della narrazione, il carabiniere vestino Giovanni D’Alfonso, nella stessa chiesa (san Pancrazio) in cui si era sposato nel 1961 con una donna del posto, Rachele Colalongo.

A rendere ulteriormente particolare l’evento sarà la proiezione, al termine del racconto, di un video (durata 12 minuti) del funerale di D’Alfonso: si tratta di un documento eccezionale, mai presentato prima in pubblico. Il tutto verrà ripreso dalle telecamere di Rete8 e trasmesso nei giorni successivi. La vicenda di cui tratta lo storytelling risale agli anni di piombo: il 5 giugno 1975, in una cascina di campagna situata ad Arzello di Melazzo (Alessandria) vi fu un violentissimo conflitto a fuoco tra due membri delle Brigate Rosse e quattro carabinieri, uno dei quali originario di Penne: Giovanni D’Alfonso.

Erano tempi in cui lo Stato faticava ad arginare la furia del terrorismo di matrice politica. Le Brigate Rosse erano il gruppo più organizzato della galassia estremista, e per autofinanziarsi avevano progettato il rapimento di un noto industriale piemontese: Vittorio Vallarino Gancia, titolare dell’omonimo marchio di spumanti.  Tutto sembrava procedere secondo i piani dei sequestratori ma una pattuglia dei carabinieri arrivò casualmente nel covo in cui Gancia era tenuto prigioniero. Il resto è storia, eroismo e tragedia. La vicenda ha diverse sottotrame e presenta ancora oggi dei lati oscuri, sui quali la magistratura è tornata a indagare proprio in questi giorni interrogando alcuni ex brigatisti.

La narrazione – che sarà introdotta dalla giornalista Francesca Di Giuseppe – dura 40 minuti, è stata ispirata dalla lettura del libro “Brigate Rosse. L’invisibile” di Simona Folegnani e Berardo Lupacchini ed è corredata da rari documenti d’epoca, tra i quali spiccano tre disegni fatti da un misterioso membro delle B.R. per ricostruire graficamente lo svolgersi della sparatoria.

Al termine dello storytelling interverrà il figlio di Giovanni D’Alfonso, Bruno. Poi via libera alle domande del pubblico.​​​​​​​​​​