Pesca e caro gasolio in Abruzzo: barche ancora in porto

Da tre settimane la marineria abruzzese non va in mare e prosegue ad oltranza lo sciopero contro il caro gasolio. Gli armatori ribadiscono che i guadagni non riescono a coprire le spese.

Le marinerie abruzzesi chiedono che l’attenzione torni sul caro gasolio e sulle altre problematiche come quali i bassi fondali del porto di Pescara. Armatori e pescatori sono ormai esasperati e arrabbiati. Al Tg8 parla Giacomo Fanesi, esperto di navigazione, e spiega che l’aumento del prezzo del carburante sta penalizzando l’intera categoria. Un grosso motopesca consuma nei quattro giorni di pesca la settimana, circa 4500 litri di carburante. Quelli un po’ più piccoli viaggiano intorno ai 3500 litri.

Nella vicina regione Marche le marinerie hanno deciso di tornare il mare mentre in Abruzzo prosegue lo stato di agitazione. Francesco Scordella, presidente dell’Associazione Armatori di Pescara, alcuni giorni fa, aveva lanciato l’ennesimo grido d’allarme ed aveva avanzato la proposta di far effettuare il fermo biologico non a fine luglio, ma ora che, per il caro gasolio, le barche sono in porto.