Pescara: tutti in classe anche al classico “d’Annunzio”, due collaboratori senza green pass sospesi

Green pass, mascherina e distanziamento: con queste poche e semplici misure di prevenzione è ripartito un nuovo anno scolastico, il terzo ai tempi della pandemia. Il Tg8 al Liceo classico “d’Annunzio” di Pescara tra visi emozionati e i controlli all’ingresso. 

Docenti, personale Ata e soprattutto studenti hanno finalmente ripopolato aule e corridoi degli istituti scolastici, ma se per gli alunni l’unico vincolo è rappresentato dalle mascherine, docenti e personale Ata non sono sfuggiti ai controlli della certificazione verde, già in obbligo nelle scuole dal 1° settembre.

Al Liceo classico “d’Annunzio” di Pescara questa mattina le verifiche sono state effettuate manualmente per problemi alla rete internet, ma già da domani sarà in uso la piattaforma Sidi che, incrociando i dati dei Ministeri della salute e dell’istruzione, consentirà di semplificare le procedure di accertamento del Green pass per i dipendenti delle scuole, come ha spiegato Antonella Sanvitale, dirigente scolastica del Liceo classico d’Annunzio di Pescara, dove due collaboratori risultano sospesi per mancanza di certificazione.

«Innanzitutto siamo felicissimi di ritornare in presenza: è un’emozione grandissima perché da due anni non vedevamo tutti in presenza e questo è bellissimo. I controlli della certificazione verde da oggi possono essere effettuati direttamente sulla piattaforma Sidi che le scuole hanno e che è gestita dal Miur in collegamento con il Ministero della salute e che rileva immediatamente tutto il verde del personale che entra a scuola. Chiaramente è un metodo che agevola tantissimo questo controllo ed evita assembramenti e impegno notevole di personale nelle scuole.  Purtroppo dal primo settembre due nostri collaboratori che non hanno il Green pass sono stati sospesi. A malincuore ho dovuto applicare ciò che la normativa mi impone: prima l’allontanamento immediato e poi l’intimazione a regolarizzare entro cinque giorni la certificazione; se non si regolarizza, come accaduto, il decreto impone la sospensione dell’attività lavorativa fino a quando il lavoratore non produce un green pass valido. Tutto questo fino al 31 dicembre, che è il termine ad oggi indicato dallo Stato per la fine dell’emergenza pandemica. Il decreto di sospensione, che è pesante per un lavoratore perché comporta l’assenza di stipendio e la sospensione appunto da tutta l’attività lavorativa, cessa nel momento in cui il lavoratore si presenta col Green pass valido che gli consente di rientrare a scuola regolarmente e di espletare il proprio servizio.»