Sciopero e protesta dei lavoratori degli appalti pubblici della Sanità aderenti all’Usb davanti alla sede di Pescara dell’assessorato regionale alla Sanità
I lavoratori si sono radunati in via Conte di Ruvo per dire basta a “precarietà e stipendi da fame”. Una delegazione è stata ricevuta dai dirigenti regionali e si è convenuto di redigere un documento su tre punti base: salari bassi, ricorso ai contratti part time e necessità di monitorare le condizioni dei lavoratori.
“Non si può continuare a ignorare la situazione” ha affermato Luigi Iasci, dell’esecutivo nazionale Usb, ricevuto da alcuni dirigenti dell’assessorato.
Iasci ha denunciato la grave situazione che sono costretti a subire i lavoratori degli appalti pubblici della Asl di Pescara. All’assessore Nicoletta Verì, oggi assente, verrà consegnato un documento affinché faccia sentire la sua voce a Roma dato che “proprio lo Stato – sottolinea l’Usb – è il principale responsabile di condizioni lavorative da sfruttamento”.
Nella sola Asl di Pescara sono 180 gli addetti ai servizi di pulizia e pasti in appalto dalla Asl. Si chiedono più controlli sulle condizioni di lavoro, salari più alti e un monitoraggio costante.