Pescara: parla il titolare di Casamaki e dice ” Non sono un no vax e i fatti vanno raccontati con onestà”

«Non sono un no vax e sono sempre stato a favore della medicina e della scienza.» Amareggiato per le polemiche nate dalla sua vicenda personale, Gianluca Cruciani, 44enne titolare del ristorante Casamaki in piazza Salotto a Pescara, chiuso lo scorso 5 agosto per la riscontrata positività al Covid di 11 dipendenti, prova con un videomessaggio a fare chiarezza sull’accaduto.

Suo malgrado è diventato protagonista degli articoli di numerose testate giornalistiche anche internazionali. Da non vaccinato e negativo al Covid, tra gli 11 dipendenti positivi del suo locale ora in quarantena, di cui 7 vaccinati e 4 no, Cruciani si è trovato a diventare emblema della causa dei no vax, citato e ripreso da più parti, inclusi i profili social di tanti personaggi famosi, contrari al vaccino.

Dispiaciuto per come la vicenda sia stata strumentalizzata, al Tg8 Gianluca Cruciani ha spiegato anche il perché del suo non essere ancora vaccinato.

«Vorrei chiarire alcuni punti sull’accaduto, perché sono state scritte cose non vere, in quanto si è fatta passare la notizia che su 12 dipendenti 11 fossero vaccinati, addirittura con doppia dose e Green pass, risultando tutti positivi, mentre io l’unico non vaccinato fossi al momento risultato negativo. Mi hanno chiamato in tanti da tutta Italia e qualcuno anche dell’Europa e, addirittura, dall’Australia per capire se fosse vera questa notizia. Nel mio staff non tutti sono vaccinati: diciamo più o meno un 60% di vaccinati e un 40% no, ma comunque tutti sono positivi tranne me, che al momento, un po’ per paura e un po’ per mancanza di tempo perché comunque in questo periodo si lavora tanto, ho deciso di posticipare il vaccino magari a fine estate. Quindi mi dispiace di essere stato preso come simbolo no vax e mi dispiace di aver ricevuto parole non belle da chi è magari a favore del vaccino. Francamente non penso che siano queste le sedi per parlare di questa cosa, anche perché ripeto io sono un semplice ristoratore e vorrei fare il mio lavoro e basta. Spero che il 16 agosto, data in cui saremo tutti di nuovo sottoposti a ulteriore tampone, in caso di negatività si possa tornare a lavorare. Lunedì 16 agosto è già pronta una squadra per la sanificazione, quindi speriamo che dopo questi 12 giorni quarantena, che sto facendo anch’io nonostante sia negativo, perché essendo stato a contatto con tanti positivi è giusto che sia così, si possa riprendere il lavoro, perché purtroppo perdere questi giorni di lavoro ad agosto è davvero dura.»