Pescara, M5S su Project Financing di Colle Breccia: “Mancanza di trasparenza”

Il Movimento 5 Stelle al Comune di Pescara interviene sul Project Financing di Colle Breccia. “Mancanza di trasparenza, arbitrarietà, disparità di trattamento. Queste le regole con cui la Giunta Masci affida ad un privato la gestione di Colle Breccia”.

Mancanza di trasparenza, arbitrarietà, disparità di trattamento, queste sono le caratteristiche della delibera di Giunta comunale per l’approvazione del Project Financing per la riqualificazione dell’impianto sportivo comunale di Colle Breccia, nel quartiere di San Silvestro spiaggia. E’ quanto si legge in una nota a firma dei rappresentanti del M5S al comune di Pescara.

“Dopo la denuncia fatta in Consiglio Comunale, con la richiesta di non procedere all’inserimento del project di iniziativa privata nella programmazione del Comune di Pescara e l’intervento pilatesco del Sindaco Masci che si è lavato le mani da ogni tipo di valutazione tecnica della proposta approvata in giunta, questa mattina in conferenza stampa il Movimento 5 Stelle è tornato sulla questione per tratteggiarne i contenuti e le gravi colpe di chi ha riconosciuto di interesse pubblico un progetto senza la benché minima motivazione e trasparenza”.

I rilievi sollevati dai pentastellati riguardano la scelta arbitraria con cui la Commissione tecnica del Comune di Pescara ha selezionato uno dei quattro partecipanti.

 “In barba ad ogni criterio di trasparenza che dovrebbe sempre caratterizzare ogni procedura della pubblica amministrazione – commenta il consigliere comunale M5S Paolo Sola – la Commissione ha individuato la proposta teoricamente migliore senza indicare motivazioni, graduatorie o punteggi. Scelta poi confermata dalla Giunta Comunale che, senza approfondire la motivazione generica e priva di ogni criterio declarata dalla Commissione tecnica valutativa, sulla base di questa indicazione ha riconosciuto il progetto di pubblico interesse, garantendo il vantaggio del diritto di prelazione sui lavori di riqualificazione pari a 460 mila euro e sulla futura gestione dell’impianto ad un privato rispetto a tutti gli altri che parteciperanno alle successive fasi”.

L’approfondimento effettuato dal M5S sugli atti di giunta ha rilevato gravi incongruenze tra il progetto e il relativo piano economico finanziario. In particolare nel PEF sono stati indicati ricavi più bassi rispetto a quelli ipotizzabili incidendo ovviamente sulla durata della concessione che è arrivata addirittura a 20 anni, rispetto ad altre proposte che prevedono 12 anni a parità di investimento.

“Addirittura nel progetto è prevista una zona ristorazione con 48 posti a sedere e un negozio presumibilmente per la vendita di articoli sportivi – prosegue il consigliere Paolo Sola – che nel piano economico scompaiono, mentre tra i ricavi è previsto quello di un bar che incasserebbe, secondo i promotori, la commissione e la Giunta comunale solo 30 euro al giorno. Con questi ricavi irrisori ed evidentemente non verosimili è ovvio che la gestione ventennale ha tutto il sapore di essere un interesse tutt’altro che pubblico”. Perplessità anche sulle tempistiche della valutazione, arrivata nel mese di gennaio 2021 ancor prima che la società poi risultata aggiudicataria fosse formalmente costituita. “Su questi aspetti anche alcuni consiglieri di maggioranza hanno condiviso le nostre considerazioni – prosegue il consigliere M5S Massimo Di Renzo – rimarcando l’attenzione sulla assoluta inesperienza degli aggiudicatari nella gestione dell’impiantistica sportiva, condizione invece rilevante per la stessa legge regionale in tema di project financing. Insomma l’ennesima accozzaglia di incapacità e superficialità a cui l’amministrazione Masci ha ormai abituato tutta la città”.

La richiesta rivolta alla Giunta dai consiglieri pentastellati è di revocare la delibera di riconoscimento dell’interesse pubblico e dare il via ad un project pubblico sulla base delle quattro proposte pervenute.

“Una situazione del genere – concludono i consiglieri M5S  – potrebbe avere responsabilità quantomeno amministrativa che, in caso di ricorso al TAR da parte di uno dei proponenti esclusi, rischierebbe di veder bloccata ogni procedura di riqualificazione dell’impianto, privando per chissà quanto tempo la città di un impianto che, diversamente, potrebbe essere riqualificato in pochi mesi. Di fronte a tali notizie ci saremmo aspettati un Sindaco gladiatore dell’interesse pubblico e della città, mentre anche questa volta Masci è parso un Ponzio Pilato che non ha visto o non ha voluto vedere i documenti di un project financing nato male e finito peggio, così come da noi denunciato”.