Pescara: lo strano caso dei numeri che non tornano nei dati sui ricoveri al Santo Spirito. Il Pd incalza la Regione

“Dati non corretti sui ricoveri nell’ospedale di Pescara”. A scoprirli alcuni approfondimenti svolti dalle associazioni dei pazienti e dell’utenza rappresentati da Fiorella Cesaroni e dalla Consulta medica per il  DEA di 2° livello, sul report annuale relativo all’anno 2019 e pubblicato nel marzo scorso dalla Regione Abruzzo. Stamattina conferenza stampa in Regione a Pescara con alcuni consiglieri regionali del Pd.

In sostanza, i dati forniti dal rapporto annuale della Regione sull’attività di ricovero ospedaliero presso il Santo Spirito di Pescara e relativo al 2019, sarebbero completamente diversi da quelli forniti dalle singole UOC (Unità Operative Complesse). Qualche esempio evidenziato dai consiglieri del Pd in conferenza stampa: “In alcuni reparti come la Chirurgia maxillo-facciale e la Neurologia addirittura i ricoveri sarebbero pari a zero e questi due reparti sono due reparti requisito per il DEA di 2° livello. Secondo i dati delle UOC, invece, risultano 384 ricoveri nel 2019, mentre la Neurologia ha effettuato ben 515 ricoveri, dato più alto in Abruzzo”.

Anche i dati relativi agli altri reparti, secondo la documentazione in possesso dai consiglieri del Pd, conterebbero tagli anche del 50% rispetto ai dati effettivi. Inoltre, in cifre assolute rispetto ai 25.510 ricoveri del 2018, quelli del 2019 sarebbero 19.316, con una diminuzione del 30%, assolutamente non veritiera. La richiesta immediata è quella di correggere subito i dati e che le modifiche siano immediatamente inviate al servizio regionale a alla Direzione Generale del sistema informativo del Ministero. Dal punto di vista politico, il Pd registra il fallimento nell’obiettivo di dare a Pescara il DEA di 2° livello, come invece dichiarato dal centrodestra in sede di campagna elettorale regionale.

“Esprimiamo una grande preoccupazione per ciò che avviene nella Asl di Pescara. A marzo 2021 è stato pubblicato il report dei ricoveri relativo all’anno 2019, ultimo anno non falsato dai ricoveri per la  pandemia, e da approfondimenti svolti dalle associazioni dei pazienti e dell’utenza, oggi rappresentati da Fiorella Cesaroni e dalla Consulta medica per il DEA di secondo livello, rappresentata dal Dott. Antonio Ciofani e dalla Dott.ssa Maria Faieta e dalla Dott.ssa Anna Maria Di Domizio, molti di questi conterrebbero dati non corretti per l’Ospedale di Pescara”. Presente alla conferenza stampa anche il gruppo comunale PD di Pescara con il Capogruppo Piero Giampietro e i consiglieri Stefania Catalano e Marco Presutti.

Il numero delle SDO (schede dimissioni ospedaliere), che indicano i numeri dei ricoveri dei pazienti ordinari acuti del Presidio di Pescara risulterebbero circa 6.000 in meno rispetto allo stesso dato riferito all’anno 2018.

Rispetto ai 25.510 ricoveri del 2018, i ricoveri nel 2019 sarebbero 19.316, con una diminuzione del 30%, assolutamente non veritiera. Una diminuzione pari alla somma dei ricoveri in due ospedali come Giulianova e Sulmona, e che, se per Pescara rappresenta una diminuzione del 30%, per la Regione Abruzzo rappresenta addirittura il 5,5% in meno di ricoveri, per aiutare a comprendere l’importanza dell’ospedale di Pescara.

In alcuni reparti, come la Chirurgia maxillo-facciale e la Neurologia (la Stroke Unit), addirittura i ricoveri sarebbero pari a zero e questi reparti sono due dei reparti-requisito per il DEA di 2° livello, secondo le direttive dei punti 2.4 e 9.2.4 dell’allegato 1 del D.M. 70/2015. IL DEA di 2° livello deve garantire al paziente politraumatizzato le migliori chances di sopravvivenza.  E’ indispensabile avere la Neurochirurgia d’urgenza per i traumi della testa, la Chirurgia Generale, Toracica, Vascolare per i traumi del torace, dell’addome e dei vasi sanguigni. Anche la Chirurgia Maxillo-facciale è indispensabile per i traumi del viso; quella Ortopedica per i traumi del bacino. Nel report dei ricoveri la Chirurgia maxillo – facciale risulta aver effettuato 384 ricoveri nel 2019 (che è il dato più alto in Abruzzo rispetto alle altre Chirurgie maxillo-facciali della Regione, mentre la Neurologia Stroke Unit ha effettuato nel 2019 ben 515 ricoveri – il dato più alto in Abruzzo).

 

Anche i dati dei ricoveri riferiti a TUTTI gli altri reparti, tuttavia, conterrebbero tagli  anche del 50 % di quelli effettivi, che non solo sarebbero quindi errati, ma che addirittura non terrebbero conto dei dati che le singole UOC hanno comunicato.

La Chirurgia Generale che ha 36 posti letto effettivi ed ha effettuato 1.948 ricoveri effettivi, mentre sul report della Regione figurano 47 posti letto e 673 ricoveri.

La Chirurgia Toracica ha effettuato 424 ricoveri,  mentre sul report della Regione figurano solo 260 ricoveri.

La Geriatria  ha effettuato 2.001 ricoveri,  mentre sul report della Regione figurano 1.572 ricoveri.

L’Ortopedia e Traumatologia ha effettuato 1.733 ricoveri, mentre sul report della Regione figurano 1.587 ricoveri.

La Chirurgia Vascolare ha avuto 580 ricoveri effettivi mentre sul report della Regione figurano 491 ricoveri.

Il Nido bimbi ha avuto 2.016  ricoveri, mentre nel report  della Regione ne risultano 1.505.

L’Urologia ha avuto 736 ricoveri, mentre nel report della Regione ne figurano 365.

L’UTIC  (Unità Terapia Intensiva Cardiologica)  ha registrato 1.831 ricoveri, mentre nel report della Regione ne figurano 1.399.

 

Antonio Blasioli: “Una situazione allarmante su cui vogliamo capire. Vogliamo capire come questo sia potuto succedere e in che modo abbia influito sulla programmazione sanitaria, ma anche finanziaria e del personale, del Presidio ospedaliero di Pescara e sulla permanenza in attività di alcuni reparti. Vogliamo comprendere come si possa offendere il lavoro e la professionalità di tanti medici e infermieri che oggi, nella casella dei ricoveri, a fronte del lavoro svolto, trovano numeri azzerati o di gran lunga diminuiti, ma soprattutto siamo preoccupati per ciò che poteva accadere se la Consulta medica che ha scoperto questi dati non se ne fossa accorta. Il numero dei ricoveri è fondamentale, soprattutto per “giustificare” l’esistenza di alcuni reparti. Ad esempio, per la Stroke Unit, per l’Unità Coronarica, per l’Emodinamica: se non si ha un numero “soglia” di ricoveri, si corre il rischio di essere cancellati (un po’ come è accaduto per i punti nascita con meno di 500 parti/anno). Vogliamo capire come funzioni questo tracciamento dei flussi e le conseguenze e le ragioni di un simile errore. Chiederemo immediatamente che venga commissionata un’ispezione e con una interpellanza urgente chiederemo cosa è accaduto”.

“Chiediamo di correggere subito i dati e che queste modifiche siano inviate immediatamente al servizio regionale e alla Direzione generale della digitalizzazione del sistema informativo sanitario del Ministero, a cui ho scritto per comprendere i dati inviati, ma soprattutto, chiedo di comprendere dall’Assessore Verì come sia potuta accadere un fatto del genere, che lede la valorizzazione del presidio di Pescara, in termini economici certamente, ma anche in termini di riconoscimento della professionalità. Dal 2018, in cui il tasso di occupazione dei posti letto era del 97%, si scende al 75% nel 2019. Nel momento in cui la Giunta regionale ha deliberato sulla proposta di legge della nuova rete ospedaliera che ora dovrà iniziare il cammino in Commissione V, registriamo il fallimento nell’obiettivo di dare a Pescara il DEA di secondo livello, questi numeri sembrano modificati ad arte, al ribasso, per giustificare la “non scelta”, la mancanza di coraggio di questa giunta di centrodestra che ancora una volta verrà meno agli impegni elettorali presi e classificherà il presidio ospedaliero di Pescara, con i suoi 26.000 ricoveri reali, come l’ospedale di Lanciano, che ha 6.800 ricoveri l’anno, per fare un esempio, impedendo a tutto il sistema sanitario regionale di crescere, condannandolo a restare quello che è. Questo taglio di ricoveri appare funzionale all’appiattimento di Pescara sugli altri Ospedali con numeri enormemente inferiori. Infatti nell’ultima bozza di Rete Ospedaliera allestita dalla Giunta si prevedono 8 Ospedali sede di DEA di 1° livello (Pescara, Chieti, Teramo, L’Aquila, Avezzano, Sulmona, Lanciano, Vasto), nessun DEA di 2° livello e funzioni di 2° livello sparse nei 4 capoluoghi. Sono certo che il Tavolo Interministeriale non approverà mai un tale Piano”.

Così la Asl di Pescara: “In riferimento ai dati presenti nel Report SDO (schede dimissioni ospedaliere) 2019 per la ASL di Pescara, si comunica che l’Azienda ha provveduto a formalizzare una trasmissione integrativa del flusso xml dei ricoveri al fine di sanare le anomalie evidenziate dal documento pubblicato dal Dipartimento Sanità – Regione Abruzzo; in modo del tutto analogo, risulta inoltre attivata una specifica interlocuzione con il Ministero della Salute al fine di integrare la banca dati per l’esercizio 2019. Pertanto, all’esito dell’invio integrativo, le risultanze della produzione di assistenza ospedaliera del Presidio Ospedaliero di Pescara si attesta ad un numero totale di ricoveri pari a 30396 di cui 25980 ordinari e 4416 diurni, con un tasso di occupazione complessivo pari al 99%: in particolare, per le discipline Chirurgia maxillo-facciale si registrano 382 ricoveri di cui 247 ordinari e 135 diurni e per la disciplina Neurologia 494 ricoveri di cui 469 ordinari e 25 diurni. Sarà possibile consultare qualsiasi altra informazione in proposito nella versione aggiornata del Report SDO 2019. Da ultimo, in riferimento alla proficua collaborazione con l’Agenzia Sanitaria Regionale ed il Dipartimento Sanità nella definizione dell’istruttoria del documento di rete ospedaliera, non risulta alla ASL di Pescara evidenza alcuna di atteggiamenti lesivi ovvero di sottovalutazione del ruolo del Presidio Ospedaliero di Pescara all’interno della programmazione regionale”.