Pescara, la Riserva Dannunziana marcisce nel degrado (foto)

Pescara, la Riserva Dannunziana marcisce nel degrado. La denuncia del Consigliere Comunale di Pescara del Movimento 5 Stelle Massimiliano Di Pillo.

“Chiamano l’Abruzzo la Regione verde d’Europa, e in quanto a città che sogna di esserne il capoluogo, anche a noi non dispiacerebbe essere ricordati per il verde pubblico. Sono passati già un po’ di anni dalla definizione di Riserva Dannunziana, ma sembra che l’appellativo al Vate sia uno scongiuro, una sorta di invocazione alla tutela del territorio, dal momento che noi che in quel territorio ci viviamo, non siamo in grado di farlo. La sensibilità per l’ambiente si esprime nella capacità progettuale di interpretare il senso del luogo e del contesto attraverso un progetto aperto. Dovremmo imparare a guardare in alto, progettando parchi e sistemi ambientali con cui riqualificare, rigenerare, connettere aree di margine e zone periferiche di grandi centri metropolitani. Sono spazi diversi per forma, dimensione e statuto, accomunati solo dall’ assenza di ogni attività umana, ma che presi nel loro insieme sono fondamentali per la conservazione della diversità biologica.

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Eppure quante sono oggi le aree verdi, figlie di accordi di programma tra Comune e Imprese, che giacciono sepolte da sterpaglie e immondizia? E che senso di armonizzazione del verde è capace di offrire il centro informativo della Riserva Dannunziana situato all’interno dell’Aurum, che è costato alle casse pubbliche circa 25 mila euro, soprattutto dopo aver constatato in un sopralluogo che buona parte delle recinzioni delle aree botaniche della Riserva sono andate distrutte dalla mano dei vandali e dall’incuria, e che alcune come nelle aree umide dunali, non esistono neppure? Che senso ha istituire un infopoint quando all’interno della stessa riserva se non per la prima area di flora dunale, non esistono cartellonistiche che illustrano l’importantissima flora e fauna di questo fondamentale polmone verde della città di Pescara? La gestione dell’infopoint è stata data ad una cooperativa che con tre operatori cerca di fare quel che può, nonostante non ci sia alcuna pubblicità relativamente alle visite guidate su prenotazione, nonostante non ci sia alcun tipo di indicazione ne all’interno della Riserva, né attorno alla stessa, come neppure all’ingresso dell’Aurum che ospita lo stesso centro informazioni, come non esiste un sito dedicato allo stesso infopoint, mentre da poco è stata attivata una pagina facebook. Se mai dovessero partire le visite guidate con personale sicuramente qualificato, lo stesso infopoint rimarrebbe sguarnito di personale, visto che a gestire lo stesso centro, è un solo operatore per turno. Nel Piano di Protezione Civile del Comune di Pescara ed in modo specifico nella tabella della valutazione dei rischi, gli incendi boschivi vengono considerati “prevedibili” e di grado di pericolosità “molto basso”. Qualcuno ha mai verificato quali sono le condizioni attuali del sottobosco della Riserva Dannunziana e quanta legna secca attualmente giace nella stessa area della riserva senza che nessuno si preoccupi di portarla via? Il “Piano Regionale per la programmazione delle attività di previsione, prevenzione e lotta attività contro gli incendi boschivi” definisce “fonte di pericolosità”, la fascia di contiguità tra le strutture antropiche e la vegetazione ad essa adiacente, cosa che nel caso della Riserva Dannunziana vista l’urbanizzazione dei quartieri attigui alla stessa riserva, mi sembra più che reale. E’ di qualche anno fa la critica che il gruppo consigliare del PD rivolgeva alla giunta Mascia riguardo al forte ritardo sulla ratifica del Piano di Assetto Naturalistico (PAN); oggi che il PD è al governo da tre anni e mezzo, tutto è fermo in regione e in comune per semplici e sconosciuti “motivi politici”. Io come Portavoce del M5S e come componente della Commissione “Ambiente e Parchi cittadini” sia con accesso agli atti, che con interrogazioni e con mozioni, ho provato in ogni modo a sensibilizzare l’amministrazione e la stessa città, affinché si arrivasse finalmente al completamento e alla definizione di un documento fondamentale quale quello del PAN. Il PAN è lo strumento normativo col quale una Amministrazione può pensare al futuro della riserva, normando ciò che oggi ha semplici vincoli omologati a qualsiasi altra riserva regionale non solo abruzzese. Qualcuno bisbiglia che si voglia far prima approvare il progetto del nuovo stadio, e quindi sottrarre qualche ettaro nei pressi della Riserva. Saranno malelingue, ma forse a pensare male si azzecca.