Pescara: da domani a domenica all’Aurum in scena l’eccellenza femminile del Made in Italy

Sono 26 le aziende abruzzesi selezionate per “Phenomena”, il primo e unico salone espositivo italiano dedicato esclusivamente alle imprenditrici del Sud in tre settori d’eccellenza del Made in Italy: design, fashion e food. Da domani a domenica eventi all’Aurum di Pescara.

Abbinato al premio omonimo, il trade show tutto al femminile è fissato da domani fino all’11 luglio all’Aurum di Pescara: diventerà la vetrina internazionale per 65 aziende a guida femminile. Per l’Abruzzo è vincente la presenza nel settore food, con 18 brand, seguito dalle quattro fashion e dalle tre del design. Ideato e organizzato da Ifta (Independent Fashion Talent Association) con il sostegno di ICE-Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane nell’ambito del Piano Export Sud – PES 2, di Regione Abruzzo, Agenzia di Sviluppo, della Camera di Commercio Chieti-Pescara e del Comune di Pescara, Phenomena accenderà i riflettori sul women’s empowerment del Sud, dove vivono e lavorano imprenditrici che con responsabilità e tenacia mantengono saldo il timone anche nei momenti di difficoltà, investendo in valore e competenza.

Due le aree espositive, in cui si svolgeranno gli incontri di business matching tra le aziende e i compratori internazionali, coinvolti da Ice-Agenzia di Roma e delle sue 78 sedi nel mondo. La Sala d’Annunzio ospiterà, in totale, 20 marchi fashion con le collezioni donna per la primavera-estate 2022 di abbigliamento demi-couture e di accessori hand made, insieme con le 11 aziende della sezione design. La Sala Flaiano sarà, invece, dedicata esclusivamente alle 34 aziende dell’agroalimentare. Domani, dalle 19 alle 23, il salone aprirà le porte ai visitatori che potranno acquistare quanto verrà loro proposto in tutti e tre i settori coinvolti. Cinque donne riceveranno il Premio Phenomena 2021 la sera di sabato 10 luglio.

 

Sono 21.735 le imprese femminili nelle province di Chieti e Pescara, pari al 26,4% del tessuto imprenditoriale locale. Le aziende a più alta vocazione femminile operano nei settori dell’agricoltura (36,8%), della sanità (45,5%) e delle altre attività di servizi (55,6%). Nonostante il ruolo molto significativo delle imprese guidate da donne, si evidenziano rilevanti fragilità: per 100 imprese femminili nate in Italia cinque anni fa, ne restano oggi il 61,9% (contro il 68,1% delle altre imprese, un gap di 6,6 punti che arriva a 9,4 a Chieti-Pescara). Dati che arrivano dal Centro Studi delle Camere di commercio ‘Guglielmo Tagliacarne’. E poi c’è la conciliazione famiglia lavoro sulla quale il Covid ha giocato un ruolo determinante”, osserva Luciana Ferrone, presidente del Comitato per l’Imprenditoria femminile della Camera di Commercio Chieti Pescara. Il presidente dell’ente, Gennaro Strever, afferma che “ciò che deve essere risolto è quello che sta più a cuore alle donne: non dovranno mai più essere nelle condizioni di dover scegliere tra il lavoro e l’essere madre. Ne gioverebbe tutto il sistema Italia che a causa di un tasso di natalità tra i più bassi del mondo è destinato a diventare un paese con pochi stimoli ed una scarsa propensione all’innovazione