Pescara: bene la raccolta firme per salvare la biblioteca regionale “Di Giampaolo”

Una raccolta di firme per salvare la biblioteca regionale “Di Giampaolo”, la cui sede è a Pescara in via Tiburtina. Il traguardo da raggiungere per portare la petizione all’attenzione di chi conta è di 2500 firme. In campo la scrittrice Di Pietrantonio, associazioni, studenti e cittadini.

Per difendere la biblioteca, minacciata dai pensionamenti e dalla mancata immissione di nuovo personale, sono scesi in campo nomi illustri della cultura, come la scrittrice Donatella Di Pietrantonio, ma anche docenti universitari, associazioni, studenti e cittadini fruitori. Da anni, la “Di Giampaolo” non si propone solo come mero contenitore di libri, ma anche ludoteca, spazio artistico e sociale: nei suoi locali si tengono laboratori di vario genere, corsi creativi e attività varie per grandi e piccoli.

“La biblioteca – dice Nadia Guardiano, dipendente appena andata in pensione – è un luogo del sapere organizzato in cui cercare informazioni e far incontrare cultura e società”.

I dipendenti da anni mettono in campo tutta la loro passione per mandare avanti la biblioteca e garantire il servizio, ma sono sempre di meno. Eppure un bibliotecario non si improvvisa, occorre una preparazione specifica per assicurare qualità e visione moderna.

“Credo che occorrerebbe addirittura un concorso per valutare professionalità adeguate, per questo non riteniamo soddisfacente le affermazioni della Regione in merito ad alcune figure non qualificate che potrebbero solo dare un apporto collaborativo”. Il fondatore della Di Giampaolo, Domenico Valente, pensionato, invita tutti alla firma della petizione sulla piattaforma change.org dove, in tre giorni, sono più di 1800 le firme già raccolte.

“La chiusura della biblioteca Di Giampaolo di via Tiburtina significherebbe una perdita gravissima per la città, ma soprattutto per i quartieri, come il nostro e San Donato, serviti da una biblioteca che in questi anni ha svolto un ruolo fondamentale per i servizi offerti al territorio e per le iniziative animate, in collaborazione con il nostro comitato e con altre associazioni, in una zona periferica di Pescara. Dal dicembre 2011, con il trasferimento in via Tiburtina, si è creato un forte legame tra la biblioteca e le associazioni culturali e di promozione sociale che operano a Rancitelli e San Donato, con le istituzioni scolastiche e con l’università. Negli ultimi mesi abbiamo sentito parlare tanto di riqualificazione e di progetti ambiziosi su Rancitelli da parte del Comune e della Regione, da cui dipende la biblioteca. Allora la Regione prima di tutti deve dimostrare di avere a cuore la riqualificazione e la tenuta del tessuto sociale di Rancitelli, intervenendo immediatamente per integrare il personale della biblioteca in modo da scongiurarne la chiusura. Non ha senso parlare di abbattimenti, demolizioni (a proposito, ma quella dei ruderi dei cosiddetti palazzi Clerico?) e ricostruzioni se poi non si riescono a tenere in vita servizi basilari per la vita sociale e culturale di un quartiere. Perdere la Di Giampaolo rappresenterebbe un gravissimo impoverimento per la nostra comunità”. Così una nota stampa del comitato di quartiere.