Pedaggio A14 Marche e Abruzzo, la riduzione non basta

Sono bastate poche ore e tanti dubbi per trasformare una buona notizia in una così così. Sulla riduzione del pedaggio della A14, salutata positivamente, resta da chiarire un aspetto fondamentale: a quanto ammonta lo sconto del disagio?

A proposito della riduzione del pedaggio sul tratto della A14 tra Marche e Abruzzo, nel comunicato di Autostrade per l’Italia si legge:

“In considerazione dei volumi di traffico attesi nei prossimi giorni, storicamente più elevati sulla A14, Autostrade per l’Italia ha deciso di attivare la riduzione del 50% della quota di propria competenza del pedaggio, relativamente alla tratta tra San Benedetto del Tronto e Val di Sangro, in entrambe le direzioni e per tutti gli utenti in transito. La misura resterà in vigore fino alla fine del mese di luglio, quando saranno completati gli interventi di ampliamento delle corsie della A14. La riduzione sarà automaticamente applicata al momento del pagamento del pedaggio”.

Il punto è: cosa intende Aspi per “quota di propria competenza”? In definitiva: il costo del pedaggio è realmente dimezzato, o da qualche parte si annida la… incomprensione?

Per accertarlo occorrerebbe capire quali siano effettivamente i criteri con i quali viene composta la tariffa. Sul sito di Aspi si legge che “il pedaggio autostradale è l’importo che il cliente è tenuto a pagare per l’uso dell’autostrada. I proventi dei pedaggi servono alle società Concessionarie, che hanno costruito le autostrade con proprie risorse finanziarie, per recuperare gli investimenti già effettuati e per sostenere le spese di ammodernamento, innovazione, gestione e manutenzione della rete. Ad oggi la tariffa di Autostrade per l’Italia è tra le più basse in Europa”. Non una parola però sulla succitata quota di competenza.

Anche la Fita CNA, l’associazione che riunisce gli autotrasportatori, non è ancora riuscita a vederci chiaro. Non solo, ma sulla riduzione del pedaggio, quale che sia la percentuale, esprime altre critiche, in particolare sull’insufficienza della misura rispetto ai danni già prodotti dal caos generatosi sulla A14 per la riduzione delle corsie in galleria e sui viadotti.

“Anche se a fine mese tornano le due corsie, come annunciato da Aspi, il risparmio ottenuto con lo sconto non basterà a ristorare i gravi danni economici che abbiamo subito. E anche per gli automobilisti, per il traffico privato  e per i cittadini dei Comuni lungo la nazionale i disagi dovuti all’inquinamento e alle lunghe code sono stati troppi”.

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