Ortona, ambientalisti denunciano rischio colata di cemento sulla costa

“Una vera e propria colata di cemento sulla costa sta per abbattersi a Ortona se verranno confermate le previsioni del PRG in via di approvazione: 900 ettari complessivi di consumo di suolo.” La replica del Comune di Ortona.

“Centinaia di migliaia di metri cubi di edificazione con aree di nuova espansione in zone di enorme pregio paesaggistico, come quelle a ridosso delle Riserve dell’Acquabella e dei Ripari di Giobbe; nuovi alberghi alla foce dell’Arielli; discoteche e chi ne ha più ne metta nella zona a nord della Stazione di Tollo lungo la strada Postilli-Riccio. Sono scelte che fanno a pugni con gli slogan del consumo di suolo zero e con la tutela del paesaggio e del territorio” è senza appello il giudizio sul nuovo Piano Regolatore di Ortona del Coordinamento Tu Vi Va, che riunisce oltre 70 realtà tra associazioni locali e nazionali per la tutela ambientale e del patrimonio culturale e imprenditori turistici”.

Lo scrive il Coordinamento Tu Vi.Va. che raduna gli ambientalisti.

“Solo a ridosso dei Ripari di Giobbe, dove oggi ci sono distese di olivi centenari, verrebbero costruiti oltre 200.000 mc di edifici residenziali! Il Coordinamento si appresta a depositare le osservazioni alla Valutazione Ambientale Strategica al Piano regolatore, con termine domenica 14 giugno. I dati del nuovo PRG sono tutti sballati. A fronte di 23.400 abitanti attuali, il Piano è dimensionato per oltre 34.000. Gli stessi proponenti sostengono, peraltro citando dati risalenti al 2001, con evidente sottostima visto l’andamento del mercato immobiliare più recente, che il 20% delle abitazioni non è occupato”.

LA REPLICA DEL COMUNE DI ORTONA

“Informazioni infondate e costruite ad arte per raccontare un Piano Regolatore Generale che invece ha ridimensionato le previsioni rispetto al Piano del 2007, circa 80 mila abitanti, arrivando 34 mila abitanti. Una previsione di crescita non eccessiva rispetto a uno strumento urbanistico che mira a definire la programmazione della crescita e dello sviluppo di un territorio per i prossimi decenni”. Così risponde ‘assessore all’urbanistica Maria Giambuzzi al coordinamento TU. Vi.Va .

“Grande attenzione ha posto l’amministrazione Castiglione sul consumo del suolo non consentendo ampliamenti di aree edificabili nei due comparti, già esistenti, nelle aree di confine delle due Riserve Regionali Ripari di Giobbe e Punta dell’Acquabella. Nonostante le tante osservazioni in tal senso la linea dell’amministrazione e dell’ufficio è stata di non consentire ulteriore edificabilità ma anzi di ridurre gli indici di edificabilità dei comparti. Il Piano prevede anche l’indicazione che le cubature debbano essere utilizzate il più possibile vicino alla strada, allontanando quindi di fatto l’edificabilità ancora di più dalle Riserve.

L’amministrazione ha già provveduto ad affidare la progettazione dei Piani Particolareggiati dei comparti nelle aree di confine delle Riserve. Inoltre il comparto di Torre Mucchia è normato da un Piano Particolareggiato approvato nel 2002. Appare quindi chiaro che qualcuno avrebbe dovuto porsi prima, eventualmente, il problema”. Inoltre per una città che da decenni parla di vocazione turistica e che vuole andare in quella direzione appare assolutamente contradditorio criticare la previsione di aree lungo la costa dedicate alle strutture ricettivo turistiche. Tipologia che tra l’altro è ben definita dalle norme tecniche che sanciscono l’altezza massima, la percentuale di edificabilità, i materiali, tutti sostenibili, da poter utilizzare. Inoltre nella zona nord sono previste esclusivamente “attrezzature per il turismo” che non comportano un carico urbanistico continuativo, ma sono impianti e attrezzature a servizio dell’attività turistico balneare, tipo parcheggio, sosta ristoro, impianti sportivi all’aperto, piscine all’aperto e discoteche e locali all’aperto, centri fitness all’aperto, spazi ludico ricreativi all’aperto. Inoltre queste strutture possono occupare solo il 60% della superficie con l’obbligo che il restante 40% sia destinato a verde alberato o cespugliato. La installazione di manufatti destinati a servizi/ ricettività stagionale è consentita solo per il 20% della superficie del lotto con altezza massima di mt. 3.50″. “Parlare di discoteca all’aperto come se fosse il male assoluto- sottolinea l’assessore all’urbanistica Maria Giambuzzi- appare assolutamente strumentale- visto che si tratta di una delle tipologie di strutture turistiche permanenti possibili e che sostanzialmente si traduce in un’area all’aperto da dedicare al ballo. In realtà si vuole dotare l’area nord di servizi che consentano un’offerta turistica di livello in un territorio che si vuole fortemente vocato al turismo sostenibile e di qualità”.