Omicidio Crox: l’assassino dovrà affrontare il processo

L’assassino di Christopher Thomas Luciani è imputabile secondo i periti nominati dal Tribunale Minorile dell’Aquila. Lo rivela il Quotidiano “Il Centro” questa mattina in edicola.

Personalità anaffettiva e manipolativa, ma capace di affrontare un processo. Questa la conclusione, dopo un’attenta perizia, dei due super esperti, incaricati dal Tribunale dei Minori dell’Aquila, i professori Giovanni Camerini e Stefano Ferracuti, sull’assassino del giovane Christopher Thomas Luciani, il 17enne ucciso a coltellate la sera del 23 giugno scorso al Parco Baden Powell di Pescara. Lo rivela la collega de “Il Centro” Simona De Leonardis sulle pagine interne del Quotidiano stamani in edicola. La relazione del Neuropsichiatra infantile Camerini e del docente di psichiatria infantile all’Università di Bologna Ferracuti, sarà discussa il prossimo 17 febbraio in udienza all’Aquila. Sentenza prevista per il 3 marzo. Quel giorno l’assassino e un suo complice attirarono in una trappola Christopher, detto Crox,  per discutere circa un debito di droga, 25 coltellate per appena 70 euro, e una crudeltà inaudita, con sputi e perfino la sigaretta spenta sul povero Crhistopher agonizzante a terra. Secondo i periti Non è possibile stabilire un nesso di causalità tra la condizione clinica riscontrata e il fatto reato – anche perché – ha dimostrato piena cognizione della situazione giudiziaria nella quale è inserito, ha riconosciuto il ruolo delle parti e discrimina tra le diverse figure nel processo. Esclusa, dunque, l’ipotesi di incapacità mentale avanzata dai suoi legali, il giovane potrà essere processato e giudicato.

“La depositata perizia, già assolutamente soddisfacente nei contenuti, sarà accuratamente analizzata con l’ausilio del nostro perito psichiatra dr. Cerritelli. Ciò al fine di rimarcare meticolosamente gli aspetti di rilevanza e tradurre eventuali osservazioni in memorie processuali – ci hanno riferito i legali della nonna di Christopher Olga Cipriani Giacomo Marganella e Cecilia Ventura, che prosegue nella sua attività di sensibilizzazione su temi di disagio giovanile, presso le scuole –    Nell’attesa delle ulteriori risultanze ed attività di rito, con il deposito della perizia si aggiunge altro essenziale tassello verso la definizione processuale. Seppur nella consapevolezza degli sconti di pena previsti nel rito minorile, appare essenziale – concludono Marganella e Ventura-  che si pervenga ad una pena equa e conforme alla gravità del fatto-reato”. E’ in tal senso che muove ferma ed inesauribile l’attività di difesa.”