Montorio al Vomano, fucilate a figlio e nipote

Pensionato di Montorio al Vomano si difende in tribunale. E’ imputato per aver preso a fucilate il figlio ed il nipote.

I fatti risalgono ad una notte del luglio 2014, quando l’oggi 75enne pensionato di Montorio al Vomano entrò armato di fucile nella rimessa della sua abitazione. Pensava ad una incursione dei ladri, ha spiegato in tribunale: “Mai avrei potuto fare del male a mio figlio e mio nipote”. Sta di fatto che dall’arma partì una raffica di pallini. Il figlio (38 anni), colpito all’emitorace sinistro, si salvò perché le ferite sfiorarono soltanto l’aorta. In aula, nel processo in cui è imputato a Teramo di lesioni aggravati, ha anche aggiunto di aver preso il fucile perché lo stava provando dopo averlo appena acquistato. Dopo aver sentito il cane abbaiare l’uomo si è recato nella rimessa e i colpi -ha affermato in aula- “sono partiti accidentalmente, incespicando. Appena dopo aver realizzato che vi erano dei feriti ho chiamato l’ambulanza ed ho accusato a mia volta un malore”. La Procura di Teramo (Pm Silvia Scamurra) non è però convinta della versione riferita dall’imputato. Ad emettere la sentenza sarà nelle prossime udienze il giudice Flavio Conciatori.

L'autore

Carmine Perantuono
Laureato in Giurisprudenza, è giornalista professionista dal 1997. Ricopre il ruolo di Direttore Responsabile di Rete8.