Montesilvano, tassi d’interesse del 400% annui: 38enne arrestato per usura ed estorsione

Presta soldi con tassi di interesse che vanno fino al 400% all’anno e quando la vittima non riesce a pagare seguono minacce ed estorsione. Con l’accusa di usura ed estorsione finisce in cella un 38enne di Montesilvano. Nell’inchiesta altri sei indagati. Scatta il sequestro preventivo per 350mila euro

L’operazione parte alle prime ore dell’alba: i carabinieri del Nucleo investigativo del Reparto operativo, insieme a quelli della Compagnia di Montesilvano, provvedono a dare esecuzione a una ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Pescara su richiesta della Procura, nei confronti di C.E., classe 1984, residente in Montesilvano.

L’uomo è accusato di aver posto in essere una serie di attività usurarie ed estorsive a danno di un imprenditore teramano, venutosi a trovare in gravi difficoltà economiche e finanziarie. A fronte di iniziali prestiti con tassi d’interesse esorbitanti (dal 100% al 400% annuo) e quando la vittima si è trovata nell’oggettiva impossibilità di rispettare le scadenze imposte, il 38enne ha fatto seguire una serie di azioni minacciose ed estorsive, tese a fiaccare definitivamente le resistenze dell’imprenditore, facendosi anche assumere formalmente ma fittiziamente presso la sua azienda, e non solo percependone la retribuzione ma anche falsamente attestando all’autorità giudiziaria la posizione lavorativa al fine di ottenere la concessione di misure alternative alla detenzione in carcere in relazione a precedente condanna.

Insieme al 38enne risultano indagati a vari titolo altri sei, residenti nelle provincie di Pescara, Teramo e Milano, nei confronti dei quali i pubblici ministeri titolari dell’indagine, Andrea Papalia e Benedetta Salvatore, hanno disposto doversi procedere a perquisizione
domiciliare.

Il provvedimento, infine, dispone il sequestro preventivo nei confronti del prevenuto e di altri tre indagati, delle disponibilità liquide costituenti profitto diretto del reato di usura per un ammontare complessivo di oltre 350.000 euro.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari: seguirà ora l’interrogatorio di garanzia e il confronto con la difesa dell’indagato, la cui eventuale colpevolezza in ordine ai reati contestati dovrà essere accertata in sede di processo nel contraddittorio tra le parti.