L’Aquila, IX anniversario sisma. Vittorini: “La città comincia a dimenticare”

fiaccolata

“Dove non c’è memoria c’è una comunità arida e vince la dimenticanza. La memoria è memoria di tutti, per far sì che non ci siano più stragi determinate dalla mano dell’uomo, come nel sisma del 2009. L’Aquila è una città che invece si mostra oggi più arida, pronta a combattere per un bene materiale e non per difendere la memoria di ciò che è stato il 6 aprile 2009”.

Le parole, dure, in riferimento alla manifestazione di protesta contro la restituzione delle tasse sospese alle imprese nel post-sisma, sono quelle di Vincenzo Vittorini, nel sisma di 9 anni fa ha perso una figlia e la moglie. Una ferita che non si rimarginerà mai più, come per decine di famiglie che domani alle 22,30 si daranno appuntamento a via XX Settembre per la nona fiaccolata commemorativa del terremoto che ha messo in ginocchio una città e il suo territorio. E gridare al mondo che non si deve dimenticare.

Sarà un anniversario ricco di appuntamenti, concerti, seminari, convegni, letture a partire dalla mattina del 5 aprile sino alla serata di venerdì 6. Accanto agli aquilani domani sera sfileranno anche i familiari delle vittime di tante altri disastri naturali avvenuti in Italia, quelli in cui anche l’uomo con le sue scelte ha avuto delle responsabilità, come il terremoto di S. Giuliano di Puglia e la strage di Viareggio, il crollo dell’hotel Rigopiano e il sisma di Amatrice. Tra i tanti ci sarà anche il sindaco di Longarone, in rappresentanza dei Comuni distrutti dal crollo della diga del Vajont. Quest’anno l’arrivo della fiaccolata sarà alla Villa comunale, dove saranno lette tre storie di vittime del sisma: quella di una bimba macedone di tre anni, quella di due anziani e la storia di due giovani coniugi, poi i 309 rintocchi a piazza Duomo alle 3,32.

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