L’Aquila, movida come un inferno. Spaccio, parcheggi selvaggi, musica a palla: la denuncia dei residenti

piazza chiarino residenti l'aquilafoto di Marianna Gianforte

Il centro storico è in balia del popolo della notte. Un’estate positiva per i commercianti, ma un inferno per i residenti rientrati a casa dopo tanti anni di lavori e ricostruzione.

Bottiglie lanciate sui tetti o lasciate in strada, siringhe, portoni trasformati in orinatoi, grida, musica a tutto volume. E poi parcheggi selvaggi e la difficile convivenza con i cantieri.

Si sentono abbandonati i residenti, sia dal Comune sia dalle forze dell’ordine più volte sollecitate, e chiedono di essere ascoltati. Troppi locali e tutti concentrati nelle stesse zone, occorre, dicono, regolamentare le licenze. E poi spaccio di droga, alcolismo, vandalismo.

E il regolamento urbano approvato nel 2017 non viene rispettato.

LA LETTERA DI UN RESIDENTE:

Sono un residente in piazza Santa Maria Paganica, io come tanti altri, da quando sono tornato in centro non è più possibile vivere e tanto meno dormire. Si inizia dalle ore 21.oo/22.oo con raduno di ragazzi molto giovani intorno alla fontana col passare delle ore la piazza si riempie di altri giovani e di cartoni con bottiglie di birra e vino. Fa quel momento fino alle 03.oo/04.oo si canta, si balla si fa a ” morra”, tiro a segno con bottiglie sul bordo della fontana e con giradischi si ascolta musica ad alto volume. alle 05.30 si raccolgono bottiglie vuote da parte degli addetti del Comune con rumori di svuotamento dei cassonetti tanto che capisci che è ora di alzarsi ed iniziare la giornata nel migliore dei modi. Per non parlare dei pochi parcheggi che dalle ore 07.oo fino alle 17.oo sono occupati dagli operai, con un solo parcheggio per disabili occupato tutto il giorno da un signore che viene da fuori per controllare il suo cantiere.

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