L’Aquila: sulla ricostruzione ora la polemica delle cartelle esattoriali del comune alle imprese

Sta facendo discutere in città il caso delle ‘cartelle’ per l’occupazione del suolo pubblico fatte recapitare dal Comune dell’Aquila ad alcune imprese appaltatrici impegnate nella ricostruzione sia pubblica che privata. In alcuni casi richieste cifre da capogiro fino a 300 mila euro.

La vicenda arriverà anche in consiglio comunale perché il consigliere Lelio De Santis è pronto a presentare un’interrogazione in merito. Per i rappresentanti delle imprese coinvolte si tratta di un fatto che rischia di bloccare i cantieri: a loro dire la Corte di Cassazione ha stabilito che sono esenti dalla tassa i lavori pubblici ma anche quelli privati finanziati dallo stato o da enti pubblici. Il dirigente dell’avvocatura comunale De Nardis ha fatto sapere che non si tratta di una novità e che la maggior parte delle imprese paga motivo per cui si interviene col recupero delle somme dovute e non corrisposte. De Nardis ha chiarito, inoltre, che si tratta di una disposizione applicata in tutta Italia e recepita dal Consiglio Comunale. S preannunciano, intanto, i ricorsi di alcune imprese che già hanno impugnato i provvedimenti. C’è poi l’Ance, l’associazione dei costruttori, che sembrerebbe disposta a cercare una mediazione con il Comune. Lo stesso avvocato Verini ha fatto presente che il Comune dell’Aquila sarebbe ben disposto ad un dialogo. Già sarebbero tre gli avvocati che in città hanno ricevuto mandato per opporsi a queste cartelle.

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