Il teatro al tempo del Covid: l’imperativo è non fermarsi, in sicurezza

L’imperativo del mondo del teatro abruzzese è “non fermarsi”. “Lo spettacolo continua nel rispetto delle norme anticovid” dicono tutti i responsabili degli enti e associazioni teatrali regionali.

Il teatro Marrucino di Chieti, dove i posti disponibili sono solo 98 (140 per i congiunti), conferma la lirica a novembre e dicembre: “Suora Angelica” di Puccini e Il “Barbiere di Siviglia” di Rossini. “Saranno utilizzate delle trascrizioni orchestrali ad hoc in seguito al limite della presenza di 30 orchestrali nella buca e 8 membri del coro” – dice il direttore artistico, Ettore Pellegrino. In caso di ulteriori restrizioni il Marrucino ha previsto una proiezione in streaming video. Mantenere il minimo di normalità, riconquistata dopo il lockdown, è l’obiettivo a cui tutti gli enti puntano, a volte rilanciano come il Tsa (Teatro Stabile Abruzzese) che conferma la partenza del cartellone entro l’anno. “A una tragedia si risponde con la vita” dice categorico Pietrangelo Buttafuoco, presidente del Tsa. L’ente continua la sua produzione guardando al 2021.

Debutteranno all’Aquila “Il Gioco dell’Epidemia” di Eugène Ionesco con la regia di Pier Francesco Pingitore e a Pescara “La conversazione continuamente interrotta”, ultima opera teatrale di Ennio Flaiano con protagonista Massimo Ghini, regia di Giuseppe Di Pasquale. “In programma per la primavera-estate 2021 altre cinque produzioni teatrali, i laboratori e gli spettacoli di Sistema CulturAbruzzo con le compagnie di base. Tornano gli spettacoli della domenica dedicati al pubblico giovanile e alle famiglie. “L’ingegno e capacità organizzativa del personale, dimostrato dopo il lockdown, consentono di guardare al futuro per il Tsa”.

Anche il teatro di Sulmona continua con la programmazione, gestita da ACS Abruzzo Circuito Spettacolo, e recupera tre spettacoli sospesi dal lockdown. Tra novembre e dicembre andranno in scena: lo spettacolo di danza contemporanea “Temporaneo tempobeat” della compagnia di Ariella Vidach. Per il teatro “Non un’opera buona” di Servomuto Teatro e “La purezza e il compromesso” del teatro Linguaggicreativi. Questi ultimi due spettacoli saranno replicati, entro l’anno, nel teatro di Orsogna .

Rimangono chiusi, invece, i teatri di Atessa e Ortona “dove l’esiguità di posti a disposizione, per le norme anticovid, non consente la sostenibilità economica della riapertura – sostiene Eleonora Coccagna, direttore Acs – Non conviene aprire i piccoli teatri, per i quali, in alcuni casi, abbiamo previsto il rimborso dei biglietti e in altri attendiamo il nuovo anno per decidere. Di certo il limite di massimo di 200 posti, senza deroga, è un grande ostacolo alla ripartenza”, conclude Coccagna, riferendosi in particolare al teatro di Sulmona (750 posti) e al Comunale di Teramo (800 posti). Quest’ultimo, attualmente chiuso per i lavori di abbattimento delle barriere architettoniche, sebbene all’interno ospiti le residenze artistiche (ospitalità ad artisti nella preparazione di spettacoli).