Gran Sasso: priorità alla salute ma per le stazioni si poteva prevedere apertura in sicurezza

Montagna: sul Gran Sasso lo scenario è desolante ma per tutti gli operatori la salute ora è al primo posto. Per l’amministratore del Ctgs si poteva pensare ad un’apertura in sicurezza

Il Governo vuole evitare l’effetto vacanze estive e con ogni probabilità il nuovo Dpcm del prossimo 3 dicembre impedirà le vacanze sulla neve con gli impianti chiusi.

In questi giorni l’argomento è stato affrontato a più riprese, lo stesso governatore Marsilio ha affermato che si lavora per riaprire ma soprattutto per far si che l’Abruzzo possa uscire dalla zona rossa.

In questo contesto c’è il punto di vista dei gestori ma anche di tutto l’indotto, albergatori compresi. In città, visti i numeri importanti, nessuno se la sente di parlare più di tanto di vacanze.

È ovvio che sul Gran Sasso già la stazione è penalizzata dall’assenza del doppio collegamento. Ad oggi anche gli alberghi sono chiusi e la situazione è veramente triste.

La funivia è attiva ricorda l’amministratore del Centro Turistico Dino Pignatelli che dice: la salute sempre al primo posto e noi ci adeguiamo alle decisioni prese ma forse si poteva fare qualcosa per organizzarsi senza chiudere nel rispetto della sicurezza.

Il direttore della scuola sci Assergi – Gran Sasso Luigi Faccia parla di un duplice sentimento: da un lato la paura e la preoccupazione per la situazione sanitaria in città ma anche per le ripercussioni economiche, per lui anche aprendo a metà e anche meno la situazione sarebbe difficile.

Approfitta però per fare un appello affinchè vengano fatti interventi sulla montagna aquilana per rendere la stazione in futuro appetibile con collegamento a fune, green, che consenta un accesso educato alla montagna.