Emergenza rifiuti Pescara, le precisazioni di Ambiente Spa

Sulla paventata emergenza rifiuti a Pescara, in una nota interviene il Direttore della Società Ambiente Spa, Massimo Del Bianco.

“Pescara è una città con una popolazione di 130 mila abitanti circa, che d’estate come minimo raddoppia, sfiorando le 260 mila-300 mila presenze quotidiane sul territorio che fanno raddoppiare letteralmente il volume dei rifiuti”.

“In più, si legge sempre nel documento, spesso si tratta di persone di passaggio, che non conoscono nemmeno le regole della città sul conferimento dei rifiuti. Ma questo accade da sempre, da almeno quattordici anni, quindi a Pescara nell’estate 2020 non c’è in atto alcuna emergenza rifiuti, né la situazione è peggiorata rispetto al 2014, o 2015 o il 2016, piuttosto assistiamo alla tradizionale ‘sofferenza estiva’, cui magari si sommano degli eventi estemporanei, come la rottura imprevista di due mezzi lo scorso fine settimana o, magari, la malattia di un dipendente, episodi che temporaneamente ci creano una difficoltà, e soprattutto l’inciviltà imperante purtroppo di chi è cronicamente abituato a sporcare la città. Detto questo, a Pescara non stiamo assistendo a spettacoli apocalittici, per un cassonetto troppo pieno ce ne sono almeno 20 vuotati in tempo record, e dalla politica i nostri operai, che lavorano con passione e dedizione, non si aspettano fotografie e reportage di una fantomatica guerra dei rifiuti, ma piuttosto incoraggiamento e collaborazione nel fotografare non i rifiuti, ma chi li abbandona”.

Lo ha detto il Direttore della società Ambiente Spa Massimo Del Bianco, la società che si occupa del conferimento e smaltimento dei rifiuti per conto del Comune di Pescara e che negli ultimi giorni è finita sulla graticola per quella che i consiglieri del Pd definiscono una ‘emergenza rifiuti’.

“Nulla di nuovo sotto il sole di agosto – ha commentato il Direttore Del Bianco -: basta dare un’occhiata a ritroso ai quotidiani di due o tre anni fa e ritroviamo le stesse scene di oggi: il 2 agosto 2018 veniva denunciata la presenza dei rifiuti abbandonati sui marciapiedi; il 4 agosto 2018 altra discarica di ingombranti improvvisata dinanzi al Parco D’Avalos con le fotografie di un divano in bella mostra; il 26 giugno 2017 veniva denunciato il degrado in via Misticoni. Questo non significa che il servizio non funzionava nel 2017 o nel 2018 e non funziona oggi, significa solo che nel periodo estivo c’è innanzitutto una sofferenza tecnica determinata dal raddoppio della popolazione presente sul territorio che produce rifiuti rispetto alla media annuale e si tratta di turisti di passaggio, o di utenti che hanno le seconde case e che neanche sono attrezzati per condurre un giusto conferimento del pattume. In questa estate 2020 non stiamo assistendo quindi a un peggioramento della situazione rispetto agli anni scorsi, anzi quest’anno la stiamo affrontando in modo imponente tramite i controlli sanzionatori delle due guardie ambientali con la Polizia municipale, attraverso le nuove ordinanze e l’attivazione di ogni possibile forma di comunicazione per dialogare con i nostri utenti. Poi, come ogni anno, possono verificarsi degli incidenti momentanei e improvvisi, che magari possono rallentare il servizio: nell’ultimo fine settimana, ad esempio, si sono rotti insieme due grossi mezzi; il primo rientrerà stasera da Frosinone dopo la riparazione; il secondo invece resterà ancora fermo in attesa di sostituire la scheda elettronica bruciata.

E restare senza due mezzi alla vigilia di Ferragosto, con il boom delle presenze sul territorio, non è così semplice, anche se abbiamo già raddoppiato le squadre in strada per recuperare l’eventuale tempo perso. Poi c’è l’aspetto psicologico – ha proseguito il Direttore Del Bianco – perché fare una foto a un cumulo di rifiuti abbandonato ha il potere, sbagliato, di spostare la responsabilità da chi ha abbandonato gli ingombranti a chi li deve raccogliere per lavoro. Ma ovviamente chi sporca ha una velocità di azione cinque volte superiore rispetto a chi pulisce perché chi sporca abbandona il proprio pattume in 5 secondi e scappa, mentre il netturbino di Ambiente, quando trova una discarica  abusiva, innanzitutto deve distinguere i vari tipi di pattume presente per la segnalazione, poi per il legno interviene un mezzo, per la plastica un altro mezzo, per la carta un terzo mezzo e via dicendo, fino ad arrivare agli spazzini che devono igienizzare la pavimentazione su cui era depositato il pattume. Infine, un altro elemento di valutazione: è vero che a Pescara, da sempre, ci sono continui abbandoni abusivi di pattume, ma è anche vero che ogni notte Ambiente smaltisce 60 prenotazioni di ritiro a domicilio di ingombranti, dunque 60 famiglie che ogni notte, intorno alle ore 21, depositano su nostra autorizzazione vecchi elettrodomestici o mobilio vicino il cassonetto più prossimo alla propria abitazione. È evidente che se un cittadino o anche un consigliere comunale passa alle 22 in uno dei 60 punti di raccolta e lo fotografa, pensa di aver sorpreso una discarica abusiva, ma così non è perché il deposito temporaneo di quel pattume lo ha autorizzato Ambiente che parte con il ritiro alle 3.

Infine è anche vero che il 2020 è un anno anomalo: l’emergenza Covid-19 ci ha costretto a tenere chiusa la ricicleria fino a poche settimane fa, ed è vero che tante famiglie stanno approfittando di questo momento di apertura per buttare tutti gli oggetti vecchi, qualcuno lo fa in modo sbagliato e arbitrario, molti, fortunatamente, lo fanno rispettando le regole. Ma tutto questo – ha ribadito il Direttore Del Bianco – non potrà mai tradursi in un’emergenza rifiuti perché a Pescara abbiamo la capacità di fronteggiare il fenomeno. Non abbiamo e non avremo mai scene di montagne di sacchi di spazzatura accatastati agli angoli delle strade, entro ventiquattro ore dall’aver riscontrato un’anomalia del servizio sul territorio siamo in grado di affrontarla e da chi amministra, di qualunque parte politica si tratti, ci aspettiamo senso di appartenenza alla città di Pescara e voglia di collaborazione, utilizzando il telefonino non per scattare foto ai cassonetti, ma magari per avvisarci e permetterci di garantire una città sempre pulita”.