Covid19 L’Aquila, pediatri e medici di base quasi al collasso

Medicina del territorio sotto stress a causa delle richieste continue di tamponi. E per le scuole situazioni anomale alle quali prestare attenzione

Se l’ospedale regge perché la maggior parte di nuovi casi riguarda giovani e asintomatici, la medicina del territorio, tirata spesso per la giacchetta negli ultimi tempi, soffre.

Pediatri e medici di base al collasso, un lavoro 24 ore su 24 per venire incontro alle richieste che sono tantissime con tempi di attesa anche lunghi per tamponi e risposte, passando per le Asl o con file interminabili anche sotto la pioggia nel privato Dante Labs, laboratorio autorizzato.

La pediatra Emanuela Iorio fa il punto della situazione focalizzando l’attenzione anche ai contagi nelle scuole e sulla questione dei fratelli o sorelle di bimbi sottoposti a tampone che continuano a frequentare le aule.

L’Aquila, isola felice sino a qualche tempo fa, sta vivendo giorni neri. Solo ieri 35 nuovi casi in città, pochissima gente che circola, movida azzerata. La Asl fa fatica a seguire tutti i tracciamenti perché sono tantissimi.

Attività che continuano ad abbassare le serrande in via precauzionale, scuole chiuse a Barisciano e Cagnano Amiterno con ordinanze dei rispettivi sindaci. A Barisciano chiusa oggi per sanificare mentre a Cagnano il provvedimento è sino al 21 ottobre. I contagiati sarebbero due insegnanti. All’Itis, dopo la positività di una studentessa, ora ci sono docenti e una terza in quarantena come allo Scientifico si è aggiunta una classe con i propri docenti.

In questo scenario si fa anche molta fatica ad assicurare le lezioni. Anche nella caserma dei Vigili del Fuoco c’è un caso, sono scattati i protocolli di sicurezza ma l’attività operativa prosegue senza intoppi.

Insomma un quadro nero che desta non poche preoccupazioni nella popolazione e anche nell’economia del territorio per le conseguenze di così tante chiusure.