Coronavirus Abruzzo: ordinanza cantieri, all’Aquila polemiche e veleni

Coronavirus Abruzzo: fa discutere l’ordinanza del sindaco Biondi per la riapertura dei cantieri il 4 maggio. Polemiche e reazioni politiche

La “querelle” cantieri in città continua a far discutere a due giorni dalla riapertura. Non tutti i cantieri apriranno lunedì 4 maggio, solo alcuni, altri lo faranno più in là. Ma a far discutere e a provocare veleni e polemiche è soprattutto l’ordinanza firmata dal sindaco Pierluigi Biondi che prevede, in estrema sintesi, che i cantieri possono riaprire ma che il tampone o test sierologico alle maestranze va fatto entro 14 giorni dalla riapertura.

Il consiglio comunale avente ad oggetto proprio questo argomento ha votato un ordine del giorno nei giorni scorsi in cui si chiedevano misure più restrittive mentre il consigliere comunale Giorgio De Matteis ha lasciato il dibattito mentre discuteva con il sindaco. Fatto sta che questo provvedimento a ben guardare non piace neanche a molti cittadini che hanno paura di un’ondata di contagi dopo che la città è stata finora “graziata”.

Il costo per i tamponi o per eventuali test sierologici poi è a carico dell’impresa che, come consiglio e non obbligo, dovrebbe sconsigliare, appunto, agli operai il pendolarismo provvedendo alla sistemazione in albergo, sempre a carico loro. L’ordinanza lascia molti quesiti inevasi però. Chi avrà la capacità di processare in poco tempo i tamponi? Va detto che le imprese potranno rivolgersi sia al pubblico che al privato. Di certo la situazione non è affatto facile. L’Ance ha chiesto di conoscere i tempi in cui i tamponi saranno processati perché questo inciderà anche sulla cassa integrazione. Molto critica Apindustria. Per Massimiliano Mari Fiamma il giudizio è assolutamente negativo, sia per la tempistica che per le incombenze totalmente a carico degli imprenditori.

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