Pedaggi e sicurezza A24 ed A25: picchetto sindaci permanente sotto Ministero

sindaci1

Nuova manifestazione, questa mattina, dei sindaci laziali e abruzzesi a Roma, contro il caro pedaggi e per la messa in sicurezza di A24 ed A25. Anche stavolta Toninelli non li riceve. Verso picchetto permanente sotto Ministero.

Diversi sindaci abruzzesi e laziali hanno partecipato alla protesta contro il caro-pedaggi e per la messa in sicurezza delle autostrade A24-A25 a Roma. In piazza Sant’Eustachio a Roma (nei pressi di Palazzo Madama), in concomitanza con la discussione in Senato della legge di stabilità, i primi cittadini hanno sperato in un incontro con il ministro Toninelli. Al sit-in hanno preso parte anche i sindacati di Cgil, Cisl e Uil. Il sindaco di Carsoli, Velia Nazzaro si fa portavoce degli altri sindaci che continueranno a manifestare fino a quando Toninelli non fisserà l’incontro più volte richiesto dai primi cittadini. Si va verso un picchetto permanente sotto il Ministero.

“I Sindaci e gli Amministratori di Lazio e Abruzzo – scrivono – impegnati nella lotta contro il caro pedaggi-sicurezza A24/A25 stanchi del silenzio del Ministero dei Trasporti, hanno deciso di continuare ad oltranza la battaglia. A seguito dell’incontro svoltosi presso il Comune di Carsoli lo scorso 7 Dicembre 2018, i Sindaci e gli Amministratori hanno deciso di tornare a manifestare nei pressi del Senato durante la discussione della legge di stabilità. Osteggiati da tutto e tutti, costretti a cambiare luogo di manifestazione a seguito dei ripetuti dinieghi della Questura sulle localizzazioni richieste, trattati come l’ultima ruota del carro, ancora più determinati che mai, hanno manifestato oggi a Piazza Vidoni per evitare un nuovo salasso dal 1° gennaio e avere sicurezza sulla A24/A25”.

“La protesta – spiegano ancora i sindacati – segue quella del 5 dicembre scorso al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel corso della quale il ministro Toninelli ha ritenuto di non ricevere la delegazione dei manifestanti, “di non dare risposte circa l’imminente rischio (nel prossimo mese di gennaio) di un ennesimo e pesante rincaro dei pedaggi sulle due autostrade e di non dover fornire informazioni dettagliate circa l’avvio e la conclusione delle opere per la messa in sicurezza antisismica delle due arterie (lavori finanziati con 192 milioni stanziati nel cosiddetto “Decreto Genova”) gestite dalla società concessionaria Strada dei Parchi.” Dunque la protesta continua, – concludono – anche da parte sindacale. D’altra parte le autostrade che collegano la nostra regione con la Capitale e con il Tirreno sono troppo importanti per l’economia delle zone interne e dell’intero l’Abruzzo, sicché l’alto costo dei pedaggi ed i mancati investimenti sulla sicurezza stanno creando pesanti danni ai pendolari ed ai lavoratori. Quindi invitiamo tutti a partecipare per far sentire forte la voce della nostra regione”.

La risposta del ministro Toninelli

“C’è un messaggio che voglio mandare, ancora una volta, ai sindaci di Abruzzo e Lazio che hanno annunciato per oggi un’altra manifestazione, questa volta vicino al Senato, in merito alle autostrade A24-A25. Voglio dire loro che protestando contro il Governo si aiuta e si fa il gioco unicamente di Strada dei Parchi, il concessionario che gestisce da anni le due arterie autostradali e che ha lucrato su un bene pubblico al fine di arricchirsi”. Lo afferma il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli in un post su Facebook, evidenziando che si tratta dello “stesso concessionario che di anno in anno ha fatto sì che i pedaggi aumentassero, perché ha caricato in tariffa il costo di doverosi interventi di manutenzione. E, nonostante ciò, ha anche lasciato che molti viadotti delle due autostrade si ammalorassero. Capisco che molti sindaci che oggi protestano appartengano proprio a quel mondo politico che ha permesso che tutto questo accadesse, ma non si può fare campagna elettorale sulla pelle delle persone”

“Stiamo lavorando proprio per migliorare la sicurezza delle due autostrade e per evitare i rincari sui pedaggi già annunciati. Per il bene dei cittadini di Abruzzo e Lazio e per un uso virtuoso delle risorse pubbliche. Abbiamo stanziato nuovi soldi per la messa in sicurezza dei viadotti della A24-A25 che hanno bisogno di interventi; abbiamo fatto nuovi controlli e spinto il concessionario a mettere in atto tutte le azioni necessarie per rendere sicure le due autostrade; abbiamo firmato i primi progetti per l’avvio dei lavori di manutenzione straordinaria. Stiamo inoltre rinegoziando da mesi il Pef (Piano economico finanziario) con il concessionario Strada dei Parchi, Pef – ricordo – scaduto nel 2013 e in questi anni mai rinnovato dai Governi del Pd. E proprio nella discussione del nuovo Pef stiamo lavorando per evitare ulteriori sprechi e quei rincari sui pedaggi contro cui protestano i sindaci. Proprio a tal fine, l’ho già detto, sottoporremo la questione all’Europa”, prosegue il ministro. “Ecco, alla luce di tutto ciò, voglio mandare un ultimo messaggio ai sindaci di Abruzzo e Lazio: più protestate, facendo campagna elettorale contro il Governo, più rendete difficile cambiare in meglio la situazione, e più fate un favore a quel concessionario che vi ha ridotto così le due principali arterie che collegano Roma all’Abruzzo. Noi stiamo lavorando – conclude – per cambiare quello che finora non ha prodotto risultati virtuosi, e stiamo lavorando per il bene dei territori. Intento che, mi auguro, ci accomuna”.

Intanto, Marsilio (FdI) fa sapere di aver presentato un emendamento alla manovra contro il caro pedaggi A24/A25

“Ho presentato un emendamento al Bilancio per bloccare gli aumenti dei pedaggi sull’Autostrada dei Parchi, utilizzando le stesse risorse (il canone che il concessionario versa all’Anas) che negli scorsi anni sono state impegnate per la messa in sicurezza. In attesa che il Cipe e il ministro Toninelli approvino il nuovo Piano Finanziario, se non viene approvata questa norma, a partire dal 1 gennaio scatteranno aumenti di circa il 20 per cento, con effetti pesantissimi per i cittadini e le imprese del Lazio e dell’Abruzzo. Mi auguro che tutte le forze politiche lo sostengano in Commissione Bilancio, per disinnescare questa mina vagante”. Lo dichiara il senatore di Fratelli d’Italia, Marco Marsilio, intervenuto al presidio organizzato dai sindaci di Lazio e Abruzzo a piazza Vidoni per protestare contro il caro pedaggi dell’A24/A25.

La nota del deputato PD, Stefania Pezzopane 

“Chi ha paura dei sindaci? Perché una civile ed unitaria manifestazione dei primi cittadini di tante località di Abruzzo e Lazio deve essere tenuta a debita distanza dal Senato, relegata nella minuscola piazza Vidoni? Quali direttive hanno impartito il governo e il comune? Chi ha stabilito che i sindaci andavano chiusi in un recinto delimitato dal nastro e da cui non potevano muoversi se non togliendosi la fascia tricolore? Quanto avvenuto oggi a Roma lascia sgomenti, allibiti e descrive bene lo stato della nostra democrazia e della capacità di ascolto del Palazzo alle istanze dei cittadini. I rappresentanti delle comunità chiedevano la presentazione e l’approvazione di un emendamento sul tema Autostrade dei Parchi (A24-A25) in materia di sicurezza, poiché il ministro Toninelli non ha ancora firmato i decreti per lo sblocco dei lavori di manutenzione, mettendo a rischio anche migliaia di posti di lavoro; e sull’aumento delle tariffe, ora bloccate fino al 31 dicembre, ma che in assenza di un intervento potrebbero aumentare. È stato il ministro alla mia presenza – aggiunge la deputata Dem – a impegnarsi ad approvare il Pef o ad intervenire in Legge di Bilancio per bloccare gli aumenti delle tariffe. Ma ad oggi non si è verificata nessuna delle due condizioni. Il brutto episodio di oggi fa seguito alla recente fuga del ministro dei Trasporti dinnanzi agli stessi sindaci, ai sindacati e alle associazioni di cittadini. Proprio lo stesso Toninelli che denunciò di aver visto con i propri occhi i seri rischi alla tenuta dei piloni dell’autostrada. Ecco, dunque, qual è la situazione: porte chiuse al Senato, porte sbarrate al ministero dei Trasporti”.

Strada dei Parchi replica al ministro Toninelli 

“I toni del ministro Toninelli travalicano ampiamente i livelli istituzionali che caratterizzano (o dovrebbero caratterizzare) i rapporti fra governo e concessionario. Il ministro sa benissimo (o dovrebbe sapere) che senza l’elaborazione di un Pef degno di questo nome gli aumenti dei pedaggi scatteranno “per contratto”.
E’ inutile che continui a sostenere che gli aumenti sono un libero arbitrio della “Strada dei Parchi”. Abbiamo sospeso, autonomamente, i rincari dei pedaggi decisi a gennaio quale disponibilità di buona volontà nei confronti degli utenti. Ma, senza la garanzia di flussi finanziari costanti e garantiti da un Piano economico e finanziario pluriennale, dovremo assolutamente ripristinarli. Ed il ministro lo sa.
Occorre ricordare al ministro, infine, che ogni 10 euro di pedaggi autostradali, lo Stato (cioè le casse del Ministero delle Infrastrutture) incassa 5,7 euro. Per farci capire da Toninelli, vuol dire oltre la metà.
Il ministro questa estate ha fatto un’operazione importante di trasparenza. Ha tolto il Segreto di Stato sui bilanci e sui contratti di concessione autostradale. Così da questa estate è possibile vedere, proprio dal sito del Ministero, che Strada dei Parchi è l’unica concessionaria autostradale che in 15 anni di attività non ha mai distribuito utili ai propri azionisti. Che gli azionisti sono stati chiamati a sostenere le attività con aumenti di capitale di 180 milioni di euro. Hanno versato finora 670 milioni allo Stato e ne verseranno altri 560 fino alla fine della concessione. Dov’è l’arricchimento, ministro?
Capitolo lavori, e sempre dai dati pubblicati sul sito del MIT su decisione del Ministro, è facile verificare che SDP ha fatto il 100% degli investimenti previsti nella convenzione e nei piani finanziari. Anzi il 104% per essere precisi.
Il ministro sa anche bene che, in questa terra di terremoti, per poter fare i lavori di Messa in Sicurezza Urgente sotto i viadotti, nel 2016 siamo stati costretti a ricorrere ai giudici amministrativi. La prima parte di quei lavori sono terminati a giugno 2018. Così, se oggi A24 e A25 hanno sotto i 197 viadotti un sistema di sicurezza nuovo, lo si deve a due sentenze e al fatto che gli azionisti di Strada dei Parchi hanno deciso di anticipare altri 110 milioni di euro.
Strada dei Parchi, le ribadiamo, è pronta a lavorare giorno e notte per trovare una soluzione che blocchi gli aumenti. E al tempo stesso le riconfermiamo che siamo pronti a fare più della nostra parte per avviare i cantieri per chiudere il piano di messa in sicurezza urgente appena avremo i decreti attuativi. Così tutti, ma proprio tutti, di notte potremo dormire, sarà il riposo dei giusti”.