Cabinovia Prati di Tivo, Provincia chiede nuovo custode giudiziario

Dal Consiglio provinciale di Teramo ampio mandato al presidente per sbloccare la cabinovia di Prati di Tivo, anche chiedendo nuovo custode giudiziario

Il Consiglio provinciale ha approvato un ampio mandato al presidente D’Angelo “affinché
assuma ogni utile iniziativa a porre le precondizioni per il rilancio e l’utilizzo della cabinovia e del turismo montano”.

Il percorso proposto prende atto della fase di stallo che perdura da anni e individua come prima azione quella di chiedere al Tribunale di Teramo di sostituire il custode giudiziario, Marco Finori. La custodia a Finori è stata disposta dal Tribunale di Teramo a marzo 2023, dopo il sequestro dei beni della Gran Sasso Teramano, nell’ambito del giudizio tutt’ora pendente e promosso dallo stesso Finori contro la Gran Sasso Teramano per ottenere la vendita degli impianti e dei beni connessi a Pietracamela e a Fano Adriano.

Nella Delibera di Consiglio vengono riscostruiti tutti i passaggi contrattuali intercorsi fra la Provincia e la GST fino agli ultimi fatti, compresa la risoluzione contrattuale dell’ASBUC di Pietracamela (usi civici) contro Finori per “inadempienza dei vincoli contrattuali”. Nel contempo la
Provincia ha acquisito la disponibilità del COPE, altra società partecipata dall’Ente, ad assumere l’onere della custodia giudiziaria.

“Non possiamo continuare a far finta di niente. C’è un territorio abruzzese che è un simbolo di natura, cultura e turismo che è in uno stato di paralisi. – ha affermato il presidente della Provincia  Camillo D’Angelo – Questa vicenda ha comportato la paralisi della stazione sciistica e l’impossibilità, stante il sequestro giudiziale, di porre in atto qualsiasi iniziativa per sostenere e rilanciare le attività turistiche e commerciali in un’area dove si registra un progressivo spopolamento e un depauperamento dei beni collettivi”.