Afganistan: da Roccaraso il racconto di terrore di un ufficiale afgano riuscito a scappare

“I talebani purtroppo da quello che ho visto non sono cambiati, il loro atteggiamento verso il popolo, le donne, i bambini, le scuole non è cambiato per niente”. A parlare – di spalle e in anonimato – in un video diffuso dalla Difesa, è un ufficiale della polizia afghana che ha studiato presso l’Accademia militare di Modena e che ora si trova in quarantena nella base logistica dell’Esercito a Roccaraso, in Abruzzo.

 

All’arrivo dei talebani a Kabul era al lavoro: è stato braccato per giorni, poi è stato soccorso dalle autorità italiane e trasferito nel nostro Paese. Ora si trova in quarantena nella base logistica
dell’Esercito a Roccaraso, in Abruzzo. “Uscito dal lavoro ho visto i talebani sulle strade: dal loro atteggiamento – racconta l’ufficiale, in un italiano fluente – ho subito capito che c’era una minaccia imminente alla mia vita e a quella della mia famiglia. Le successive 72 ore sono state un incubo”.

“Il giorno dopo l’entrata dei talebani a Kabul, un gruppo armato si è presentato nel mio quartiere. Mi cercavano, perchè lavoravo per il Governo, avevano la mia foto in mano. Anche il giorno dopo sono venuti, facevano domande, volevano sapere dov’ero. A quel punto ho contattato i miei colleghi di corso in Italia e le autorità italiane a Kabul. C’erano i carri armati con sopra le mitragliatrici e sparavano di continuo. Mio figlio piangeva, ma non aveva più voce: gli uscivano solo le lacrime. Mia moglie stava svenendo e io non avevo neanche una bottiglietta d’acqua. Sono riuscito ad arrivare al portone di quell’aereo, tutti spingevano. I militari italiani ci hanno tirato dentro, non so come, ma pensavamo davvero che fosse finita. Ora siamo finalmente al sicuro, ma non possiamo dimenticare. E la notte non riusciamo a dormire.  Tutto questo mi ha dato la possibilità di essere evacuato e ringrazio davvero tutti di avermi aiutato in questo momento così difficile. Ora sono al sicuro con la mia famiglia e non posso che sperare che la situazione cambi di nuovo. Per quanto mi riguarda – conclude – ormai sono in Italia grazie agli italiani e il futuro mio e dei miei figli lo immagino qua”.