Estate 2020, in Abruzzo è boom del turismo montano

I paesi gioiello, come Pescasseroli, Pescocostanzo, Scanno e tanti altri, e le località montane, tradizionalmente appannaggio del mondo dello sci, fanno segnare un consolante pienone in questa estate 2020 contrassegnata dal Covid.

Ieri, a metà giornata, a Campo Imperatore erano già 800 i passaggi in funivia e cinquemila le presenze, tra valle e monte. Nella stazione turistica del Gran Sasso aquilano si è vista davvero molta gente, ma ha contato migliaia di presenze anche il versante teramano: a Prati di Tivo la seggiovia ha lavorato a ciclo continuo. Centinaia di turisti sono saliti a piedi fino alla Madonnina, per godere dello spettacolare panorama verso il mare.

Tanta gente anche sul Pizzo Cefalone, la cima più alta della dorsale occidentale del Gran Sasso, per il concerto-spettacolo ad alta quota di Sabrina Montanaro. Il pubblico ha raggiunto quota 2.533 metri per assistere alla performance della danzatrice del Teatro Massimo di Palermo. Era il primo appuntamento della rassegna “In punta di piedi tra arte e territorio”, il primo evento del genere sulla cima, che ha regalato grandi emozioni ai presenti.

Si va affermando la nuova tendenza del cosiddetto downhill, che altro non è che la discesa dai monti a valle lungo le piste boschive battute dagli sciatori. Sui monti d’Abruzzo dunque è boom di presenze, le cime regionali vengono scelte per le vacanze da migliaia di turisti e camperisti provenienti in particolare dal Nord Italia: Trentino, Veneto, Piemonte e Lombardia.

L’Abruzzo (nella foto il Lago di Scanno) si conferma una metà gettonatissima per il basso livello di contagio di Covid, oltre che per gli spettacolari paesaggi, per i borghi storici e per l’enogastronomia di eccellenza. Un assaggio delle meraviglie della regione è stato proposto recentemente ne Il lato positivo, il programma di Rete8 che al turismo di prossimità e all’estate 2020 ha dedicato quattro puntate speciali. Qui di seguito il link:

 

 

Alle note ottimistiche però si contrappone la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli, la quale ha diffuso una nota che critica il “trionfalismo” mal riposto che circola in questi giorni:

“Con crescente e inquietante preoccupazione assistiamo in questi giorni a numerose uscite da parte di giornali e tv che, probabilmente travisando i dati di qualche ente pubblico, descrivono il turismo italiano come in piena salute, con località sold out e incassi da capogiro. – scrive la presidente di Federturismo Confindustria Marina Lalli – La situazione reale è tuttavia ben diversa e i dati parlano chiaro, perdite per più di 50 miliardi di euro, occupazione dimezzata, incassi falcidiati dalle spese enormi sostenute per sanificazione e pulizie straordinarie (più volte al giorno), perdita totale del turismo straniero, scarsa propensione alla programmazione del turista italiano che prenota soprattutto sotto data, interi settori fermi da mesi e non ancora ripartiti (tour operator, agenzie di viaggio, eventi, congressi, fiere, intrattenimento, etc) e stagione limitata alle settimane centrali di agosto. Se qualcuno pensa che le immagini di 4 spiagge affollate o i pochi alberghi pieni (quelli che erano nelle condizioni di riaprire) siano la prova che l’industria del turismo è fuori pericolo si sbaglia enormemente. Il grosso della crisi deve ancora arrivare, i conti li faremo a settembre e se non arriveranno aiuti veri, tangibili, estesi a tutte le filiere del turismo e di media/lunga durata rischiamo di perdere dal 30 al 50% della nostra offerta turistica nazionale”.

IL SERVIZIO DEL TG8

https://www.youtube.com/watch?v=BZ9nefZF-Z0