Pescara, a teatro il mito di Dioniso e Penteo

Pescara, a teatro il mito di Dioniso e Penteo. Torna a Pescara, dopo il successo dello scorso anno con “Cantami Orfeo”, il Teatro del Lemming, la Compagnia che da anni propone un tipo di Teatro Sensoriale incentrato sul Mito e la sua ritualità. Ogni replica prevede la partecipazione di un ristretto gruppo di spettatori. Per il particolare carattere dello spettacolo si sconsiglia la partecipazione ai minori.

Quest’anno, in occasione dei 30 anni dalla loro fondazione, presentano al Florian Espace il mito di Dioniso e Penteo per 7 spettatori alla volta. L’appuntamento è per venerdì 3 e sanato 4 Novembre con sette rappresentazioni a partire dalle ore 18,00 e sino alle ore 22,30. Nell’ambito dell’iniziativa, “Corpo di scena”, al Florian Espace di pescara il Teatro del Lemming porta in scena la “Dioniso e Penteo” Tragedia del Teatro, con Alessio Papa, Boris Ventura, Diana Ferrantini, Katia Raguso, Fiorella Tommasini, Marina Carluccio, Elena Fioretti, Rudi De Amicis e Silvia Massicci elementi scenici Ulrico Schettini e Martino Ferrari collaborazione drammaturgica Roberto Domeneghetti musica e regia Massimo Munaro.


Forse non è un caso che “Le Baccanti” di Euripide si configuri come l’ultima delle grandi tragedie che ci sono rimaste. Per certi aspetti essa si pone come fine di un genere, e più in generale di un pensiero (quello tragico appunto), ma anche come inizio di quella diversa visione del mondo che sta alla base della tradizione che conduce fino ad oggi e a quel che rimane del teatro moderno. Implicitamente, mettendo in scena come protagonista lo stesso dio del teatro – Dioniso, essa si pone come riflessione sullo stesso statuto di teatralità, sulla sua crisi, sulla sua impossibilità.
Agave e Penteo sono madre e figlio. Accomunati dalla stessa hybris che infondo consiste nel non riconoscimento del proprio lato numinoso (Dioniso era un loro stretto consanguineo). Fra l’isteria della menade Agave che giunge a non riconoscere il figlio e a sbranarlo, e il presunto bisogno di ordine razionale di Penteo che giunge a desiderare di vedere senza essere visto (prototipo dello spettatore moderno) quelle che per lui sono solo agognate sconcezze erotiche, c’è una uguaglianza di segni: entrambi sono strumenti inconsapevoli della vendetta del dio.
Da molti anni il Teatro del Lemming conduce un percorso teatrale, unico nel panorama italiano, che si caratterizza per il coinvolgimento drammaturgico e sensoriale degli spettatori. Questa indagine, ricollocando al centro dell’esperienza teatrale la ritualità e il mito, si pone anche come ricerca sui profondi movimenti emotivi che le figure archetipiche inevitabilmente suscitano in coloro che le frequentano. Su queste basi il Teatro del Lemming è andato sviluppando, negli anni, un proprio processo pedagogico. Nei lavori del Lemming, dedicati a piccoli gruppi di spettatori alla volta, non si tratta dunque semplicemente di assistere ad uno spettacolo, quanto piuttosto di esserne completamente immersi e di vivere così una vera e propria “esperienza”.
Biglietti: intero € 10 ; ridotto € 8 (Spettacolo fuori abbonamento). Ogni replica prevede la partecipazione di un ristretto gruppo di spettatori. Per il particolare carattere dello spettacolo si sconsiglia la partecipazione ai minori. La prenotazione è obbligatoria.

Fabio Lussoso: