Bonifica discarica di Bussi, attesa per la sentenza del 13 maggio

Discarica di Bussi: sindaco Lagatta, atto positivo, ma era un pronunciamento scontato.

“Era un pronunciamento scontato. Non si capisce perché Edison continui con queste azioni: forse sono metodi per disturbare al fine di perdere tempo. Sicuramente è un pronunciamento molto positivo per il territorio, che ci avvicina positivamente alla sentenza definitiva del 13 maggio”.

Lo afferma il sindaco di Bussi sul Tirino, Salvatore Lagatta, dopo il pronunciamento del Consiglio di Stato.

“Edison – aggiunge il primo cittadino – ha fatto anche altri ricorsi. Le sta tentando tutte. Ora dobbiamo attendere la sentenza del 13 maggio che sarà definitiva. L’avvio vero della bonifica delle discariche 2A e 2B passa solo attraverso la sentenza del Consiglio di Stato che potrebbe annullare il provvedimento con cui il Ministero ha annullato la gara”.

E sulla vicenda si registrano anche alcuni interventi dei rappresentanti politici abruzzesi.

Maurizio Acerbo Segretario nazionale di Rifondazione Comunista, ministro ascolti Comune, Provincia e Regione

“È il momento di recuperare il tempo perduto a causa del governo Conte, del ministro Costa e del vice Morassut. Il Consiglio di Stato ha confermato per l’ennesima volta che il responsabile dell’inquinamento delle discariche di Bussi 2A e 2B è la multinazionale Edison come, con profondo ritardo, aveva individuato la Provincia di Pescara”. E’ quanto dichiarano, in una nota, il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, e il segretario della federazione di Pescara, Corrado Di Sante.

“Non ci sono più alibi. Ci auguriamo che il nuovo ministro desista dal ricorso in Consiglio di Stato dopo aver perso al Tar e finalmente proceda con la consegna del cantiere alla ditta aggiudicatrice dell’appalto per la bonifica delle discariche 2A e 2B, agendo in danno ad Edison in base a quanto confermato dal Consiglio di Stato. Chi inquina paga”. “È questa la notizia che i cittadini di Bussi e della Val Pescara attendono: la rimozione integrale dei rifiuti come prevedono gli elaborati oggetto della gare che il Ministero colpevolmente ha revocato facendo un favore alla multinazionale Edison che propone il tombamento dei rifiuti in loco – affermano gli esponenti di Rifondazione – Il governo Draghi e il nuovo ministro sono dalla parte dei cittadini o dalla parte della multinazionale Edison? Il tempo è scaduto si parta con la bonifica. 14 anni di attesa sono davvero troppi, è intollerabile che gli inquinanti continuino a fuoriuscire sia dalle discariche sia dal sito industriale per le inadempienze di inquinatori e governo”.

Guerino Testa Capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, Edison onori principio ‘chi sbaglia paga’

“La multinazionale onori e in fretta il principio ‘chi sbaglia paga’ ed esca a testa bassa dopo aver danneggiato l’Abruzzo”: così in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale d’Abruzzo, Guerino Testa.

“La Edison, ora, deve solo pagare la bonifica e uscire a testa bassa da un vicenda che vede come unico sconfitto il nostro Abruzzo. I giudici del Consiglio di Stato confermano la responsabilità diretta di Edison nella produzione del grave inquinamento del sito di Bussi. Una nuova bocciatura, dunque, per la multinazionale, responsabile del disastro ambientale e del danno alla salute pubblica arrecati all’Abruzzo. Un danno colossale, al quale si aggiungono le aggravanti di comportamenti, dapprima elusivi e a seguire oppositivi, tanto da determinare ulteriori perdite di tempo prezioso per bonificare l’area. Vale la pena ricordare come, da recenti rilevazioni, l’Arta, Agenzia regionale per l’Ambiente, abbia attestato, in loco, un livello altissimo di sostanze cancerogene e tossiche che non vengono, infatti, rimosse, ma lasciate lì a inquinare i luoghi e ad arrecare ancora danni alla salute pubblica dell’intera Val Pescara”. “Tocca anche ricordare – prosegue Testa – come le operazioni di bonifica delle discariche 2A e 2B sarebbero, oggi, in corso di ultimazione se il Ministero dell’Ambiente non avesse revocato la gara con cui venivano affidati ad un’altra società i lavori di risanamento, a fronte dell’inadempimento perpetrato da Edison, e come quest’ultima abbia effettuato solo il 10% degli interventi di capping (non della bonifica a cui sarebbe obbligata), ovvero di una semplice copertura necessaria a non far liberare nell’aria gli agenti inquinanti. Attività svolta in minima parte e tardivamente, considerato che trattasi di una misura di messa in sicurezza da effettuare, secondo il codice dell’ambiente, in poche ore dal verificarsi di un evento inquinante. Vista la clamorosa, ma prevedibile, sconfitta giudiziaria, è giunto il momento che Edison onori e in fretta il sacro principio secondo il quale chi sbaglia paga”.