Mafia, Giornata della memoria in ricordo delle vittime

“Ritengo che la lotta alle mafie non può che avere una declinazione plurale attraverso la coesa collaborazione fra tutte le forze in campo non solo di polizia, ma anche sociali e della comunità civile”.

Così il questore dell’Aquila, Gennaro Capoluongo, in occasione della Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa dall’associazione Libera che si celebra oggi in tutto il Paese.

“Il ricordo delle vittime di azioni criminali deve indiscutibilmente rappresentare il segno tangibile della volontà dei cittadini di impedire qualsiasi violazione dei valori fondamentali di libertà e di giustizia rifiutando ogni forma di prevaricazione” conclude il Questore del capoluogo abruzzese.

Oggi, primo giorno di primavera, si celebra in tutto il Paese la Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie. Anche l’Associazione Nazionale Magistrati vuole ricordare i tanti magistrati, appartenenti alle forze dell’ordine, giornalisti, sacerdoti, imprenditori, sindacalisti, esponenti politici e amministratori locali morti per combattere le mafie e non piegarsi ai ricatti. Ai loro nomi si aggiungono quelli di tanti altri uomini, donne, bambini e bambine vittime della brutale e cieca violenza mafiosa. L’attuale situazione pandemica favorisce l’accrescere del potere della criminalità organizzata e impegna la magistratura e la società civile a mantenere ancora più viva la memoria comune e alta la guardia nella lotta alle mafie”. Lo sottolinea la Giunta dell’Associazione nazionale magistrati in un comunicato che ricorda la giornata della memoria delle vittime della mafia.

IL MESSAGGIO DEL PRESIDENTE MATTARELLA

Estirpare le mafie è possibile e necessario. L’azione di contrasto comincia dal rifiuto di quel metodo che nega dignità alla persona, dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell’opportunismo”.

Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un comunicato diffuso in occasione della “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie”.

“La memoria – afferma Mattarella – è radice di una comunità. Fare memoria è condizione affinché la libertà conquistata continui a essere trasmessa e vissuta come un bene indivisibile. Ecco perché ricordare le donne e gli uomini che le mafie hanno barbaramente strappato alla vita e all’affetto dei loro cari, leggerne i nomi, tutti i nomi, non costituisce soltanto un dovere civico. È di per sé un contributo significativo alla società libera dal giogo oppressivo delle mafie, è affermazione di principi di umanità incompatibili con i ricatti criminali, è fiducia nella legalità che sola può garantire il rispetto dei diritti, l’uguaglianza tra le persone, lo sviluppo solidale”. “Non dimenticheremo mai – aggiunge il presidente – le vittime innocenti, i servitori dello Stato, le persone libere che non hanno rinunciato ai loro valori pur sapendo di mettere a rischio la propria vita”.

“Anche quest’anno la ‘Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie’ sarà condizionata dalle misure di limitazione rese necessarie dalla diffusione della pandemia. È tuttavia assai prezioso che ‘Libera’ abbia ugualmente deciso di promuovere iniziative che tengano viva la ricorrenza e portino all’attenzione di tutti l’attualità del messaggio”, prosegue Mattarella. “Ricordare e ‘riveder le stelle’, come recita il bel motto scelto per questa edizione della Giornata, sono dunque parte della medesima sfida di libertà. Mi congratulo con gli organizzatori perché continuano a porre la coscienza e la cultura come basi e motori del riscatto. Sono proprio la coscienza e la cultura che le mafie – vecchie e nuove – considerano l’ostacolo dei loro disegni di arricchimento illecito, di dominio su persone e territori, di condizionamento economico e politico. La consapevolezza del bene comune e i comportamenti responsabili che insieme sapremo mettere in atto, possono darci la forza necessaria per superare le difficoltà e gli ostacoli che i tempi ci pongono di fronte”, conclude il presidente della Repubblica.