Covid Abruzzo: può andare al lavoro anche chi vive in zona rossa

È stata corretta l’ordinanza emessa il 5 febbraio dalla Regione Abruzzo per porre in zona rossa Tocco da Casauria, Atessa e San Giovanni Teatino. Non serve l’autorizzazione per andare a lavoro fuori città.

L’Abruzzo non è un enclave a parte: le sue misure contro il Covid devono, se non allinearsi, almeno ispirarsi a quelle indicate a livello nazionale. Ora la riscrittura del punto 8 prevede, per i lavoratori in entrata e in uscita dal Comune, non più l’autorizzazione del sindaco, ma la semplice autocertificazione già prevista dai DPCM.

Da venerdì 5 febbraio i sindaci erano stati subissati dalle richieste di autorizzazioni per entrare o uscire dai rispettivi territori comunali. In particolare a San Giovanni Teatino grande era stata la confusione sotto il cielo del lavoro, visto che l’area ingloba la più alta concentrazione di centri commerciali, i cui dipendenti – e anche i clienti – sono in gran parte sono “pendolari”.

Soddisfatto il sindaco di San Giovanni Teatino, Luciano Marinucci:

 “La Regione si è resa conto della confusione che aveva ingenerato inserendo al punto 8 e ha deciso di correggere il tiro ripristinando le misure per la zona rossa previste dal dpcm del 3 dicembre 2020, che fissa chiaramente i motivi che consentono la circolazione: salute,  lavoro, studio o necessità. In questi casi non serve nessuna autorizzazione del sindaco, basta l’autocertificazione”.

A San Giovanni Teatino è ripreso lo screening di massa nel centro anziani di via Garibaldi: alle 12 di oggi, su 60 test effettuati, sono risultate positive 4 persone, tre del posto e una di fuori Comune.