Droga: L’Aquila luogo consolidato di stoccaggio e spaccio

Le vie dello spaccio all’Aquila sono quelle del centro storico. Quelle in cui si concentra la movida giovanile, il quadrilatero tra Piazza Regina Margherita via Garibaldi Piazza Chiarino e poi più giù lungo il corso verso Piazza Duomo.

Alle loro spalle ben nascosti vicoli ancora disabitati in un cuore cittadino che ancora è un immenso cantiere a cielo aperto, dove spacciare e individuare luoghi di stoccaggio lontano da occhi indiscreti è molto facile. L’operazione “Papavero” che ha portato ieri a sgominare una banda di spacciatori al dettaglio di stupefacenti portata avanti dalla squadra mobile dell’Aquila, apre di nuovo una riflessione sulla diffusione degli stupefacenti fra i giovani in una città soltanto apparentemente lontana da questi fenomeni. L’Aquila si dimostra, invece, non diversa da tante altre località in cui il consumo di droghe è ormai una realtà. È vero che la presenza di cantieri in centro storico facilità gli scambi tra pusher e acquirenti, Ma è anche vero che L’Aquila ha le stesse caratteristiche di altre piccole città del centro Italia, dove è facile spacciare nascondendosi tra le vie dei centri storici. Come a Latina a Salerno, o a Terni.

Cocaina e marijuana sono le droghe che trovano più mercato all’Aquila, con la marijuana rivolta ai giovani e ai minorenni, e venduta proprio tra le vie del centro. Mentre la cocaina viene smerciata anche in periferia. Gli arresti dei mesi scorsi dimostrano che L’Aquila e una città con un’ampia domanda di sostanze stupefacenti. L’arresto di un pusher albanese nell’inverno scorso trovato in possesso di un chilo di cocaina e poi l’arresto di altri spacciatori sempre di cocaina ma di nazionalità albanese macedone, sono per le forze dell’ordine la conferma che L’Aquila è un luogo consolidato di stoccaggio e di spaccio. Anche le condizioni climatiche particolari della città influenza le modalità dello spaccio, essendo L’Aquila una città prevalentemente fredda con molti mesi in cui la movida non si svolge all’esterno. L’Aquila non è dunque un’oasi serena, non c’è nulla di cui stare tranquilli: il consumo di droga c’è e il quantitativo sequestrato dalla Polizia nei mesi scorsi lo conferma.

Occorre mantenere alta l’attenzione e insistere forse sul fronte della prevenzione e dell’educazione soprattutto fra i giovani. Intanto all’alba di questa mattina la Squadra Mobile dell’Aquila ha arrestato anche l’ultimo cittadino destinatario di una delle misure cautelari eseguite nella notte di ieri, nell’ambito dell’operazione “Papavero”.

Si tratta del giovane gambiano richiedente asilo che nella notte del 17 novembre scorso ha rapinato e tentato di violentare una ragazza aquilana in via Monte Velino mentre rientrava a casa. Episodio da cui è poi scaturita l’indagine della Squadra Mobile.

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