L’Aquila, tasse da restituire: mercoledì l’emendamento in Senato

Sono stati consegnati ieri gli emendamenti al decreto sul sisma del Centro Italia firmato dieci giorni fa dall’ex presidente del Consiglio Paolo Gentiloni e volti a introdurre “Disposizioni in materia di recupero di aiuti dichiarati illegittimi per il sisma abruzzese del 2009”.

Una serie di emendamenti, tutti uguali nel testo e nella forma, firmati da tutti i parlamentari abruzzesi che intendono così fare massa critica nei confronti del Governo affinché la restituzione delle tasse sospese alle imprese dopo il terremoto del 2009 e ora da restituire con more e interessi allo Stato, venga finalmente risolta. A consegnare il proprio emendamento anche Forza Italia, a firmarlo i senatori Gaetano Quagliariello e Nazario Pagano. E’ corsa contro il tempo, perché la proroga di 120 giorni per le intimazioni di pagamento scadrà il 23 luglio.

Il senatore Quagliariello anticipa:

Mercoledì prossimo comincia la discussione in Senato, c’è tempo per portare avanti il lavoro prima del 23 luglio

In particolare con gli emendamenti si chiede di alzare da 200mila a 500mila euro il de minimis, ossia quella somma da detrarre rispetto a quanto richiesto nelle cartelle esattoriali fatte arrivare a imprenditori e professionisti di tutto il cratere sismico nelle settimane scorse. A dover restituire le somme sospese dopo il terremoto sono circa 350 imprese e professionisti, che dovrebbero restituire un totale di 100 milioni di euro. Ad aprile la grande manifestazione di piazza e il corteo di protesta contro quello che è identificato come un salasso insostenibile per un territorio allo stremo ancora oggi dopo dieci anni dal sisma.

IL SERVIZIO DEL TG8:

I senatori dem Verducci, Pittella, Astorre, Cirinnà, D’Alfonso, Ginetti, Grimani, Parente, Malpezzi, Marino e Misiani in una nota affermano:

“Il decreto terremoto, che il Governo Gentiloni ha voluto come ultimo atto del suo lavoro, è di vitale importanza e risponde ad una grande attesa delle popolazioni colpite. Come senatori del Pd abbiamo presentato proposte che rafforzano ed ampliano il testo, in modo da farne strumento fondamentale per la ricostruzione privata e pubblica. In particolare, ci sembra importante la proroga dello stato di emergenza fino a tutto il 2020 e le ulteriori misure a sostegno dei territori colpiti da precedenti eventi sismici, quali l’Aquila, l’Emilia-Romagna e – più recentemente – Ischia. Ulteriori emendamenti riguardano la prosecuzione della misura una tantum a favore di imprese e professionisti; lo snellimento amministrativo e il sostegno ai comuni e agli enti locali; l’introduzione di norme sulle difformità edilizie preesistenti, al fine di superare gli impedimenti emersi durante la fase di presentazione delle domande per la ricostruzione privata; la destinazione di una quota pari al 4% del fondo per la ricostruzione a favore di misure economiche e sociali dei territori colpiti dal sisma; il rafforzamento delle aree di localizzazione produttiva; la promozione turistica e culturale e il sostegno alle attività imprenditoriali e all’accesso al credito delle imprese. Altri importanti emendamenti estendono ulteriormente la rateizzazione delle somme di tributi e contributi da rimborsare una volta terminata la sospensione (compresa la busta paga pesante), dalle attuali 60 fino a 120 rate e e prevedono di tagliarne l’importo del 60%”.