Gran Sasso, Lolli: “Abbiamo sbloccato noi il piano del Parco”

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A pochi giorni dalla conclusione della Vas (la procedura di Valutazione strategica ambientale) del piano del Parco nazionale del Gran Sasso, il dibattito sullo sviluppo della montagna abruzzese si sposta da un livello ambientale a quello politico.

L’ultimo attacco al vicepresidente della Regione Giovanni Lolli, che ha fatto del rilancio del Gran Sasso un cavallo di battaglia, e all’amministrazione comunale di Massimo Cialente, è arrivato dal consigliere regionale di Forza italia Emilio Iampieri e dall’onorevole Fabrizio Di Stefano. Secca la risposta del vicepresidente Lolli, il quale chiarisce che “Sono 25 anni che la procedura del piano del Parco è ferma, mentre il piano d’area è stato presentato 12 anni fa: sinora questi signori hanno dormito”. Da assiduo frequentatore della montagna Lolli ironizza: “Porterò io Iampieri e l’onorevole Di Stefano sulle vette del Gran Sasso, a far loro conoscere ciò di cui parlano”. E’ stato l’onorevole Di Stefano a calcare la mano, in particolare sul piano del Parco per il quale sono state concluse da poco le procedure pubbliche della Vas e ora si è nella fase delle osservazioni.Per Iampieri e Di Stefano la verità è che “il Parco non ha intenzione di convalidare i progetti speciali vigenti di Scindarella e Prati di Tivo” e infatti sul sito dell’ente “non ci sarebbe traccia”. Un “processo alle intenzioni” di fronte al quale Lolli ricorda: “Abbiamo sbloccato noi il piano del Parco, adesso stiamo rispondendo alle 5 osservazioni alla Vas, una delle quali dice che il piano del Parco non riporta espressamente il piano d’area, che è uno strumento attuativo, e cioé che consente di realizzare gli impianti. E’ invece specificato, ricorda Lolli, che ‘sono fatti salvi i progetti speciali territoriali di Scindarella e Prati di Tivo'”. Nella risposta formale che la Regione farà per la Vas, Lolli garantisce che “verranno allegate le piantine a riprova del piano d’area, e poi, una volta approvato il tutto, si potrà procedere con i progetti degli impianti, su cui sarà necessaria la Vinca (ossia la procedura di Valutazione d’incidenza ambientale) essendo presenti aree Sic”. Agli esponenti del centrodestra ribatte anche l’assessore comunale con delega alle Infrastruttute del Gran Sasso, Pietro Di Stefano: “Sui progetti speciali territoriali del Gran Sasso – spiega l’assessore – è stata sottoscritta un’intesa tra Parco e Regione, approvata poi dal consiglio regionale nel 2004, progetti che hanno comportato anche una variante al Prg, per cui vigono già da tempo e sono parte integrante del Piano del Parco, su cui spero che il consiglio regionale, dopo 17 anni di latitanza, voglia procedere all’approvazione”.