Comune Pescara: dirigente e imprenditore arrestati non rispondono al gip

Gli interrogatori per le presunte tangenti a Pescara: il dirigente del settore Lavori Pubblici del Comune, Fabrizio Trisi  e l’imprenditore De Leonibus, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere

Hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere i due principali indagati nell’ambito dell’operazione della Guardia di Finanza di Pescara “La Tana delle Tigri”. L’imprenditore edile Vincenzo De Leonibus ed il dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune di Pescara, l’architetto Fabrizio Trisi. Questa mattina gli interrogatori di garanzia nelle carceri di Pescara e Chieti, dopo gli arresti disposti dal Gip Fabrizio Cingolani, su richiesta del Sostituti Procuratori Annamaria Benigni e Luca Sciarretta, al termine di un’indagine durata più di un anno che ha portato alla luce gravi ipotesi di reato, dalla corruzione, alla turbativa d’asta, fino allo spaccio e detenzione di sostanze stupefacenti, nel rapporto fra Trisi e De Leonibus nell’affidamento di importanti lavori pubblici.

I primi ad arrivare questa mattina, intorno alle 9.20 gli avvocati di De Leonibus Sergio Della Rocca ed Augusto La Morgia, con loro anche Gianluigi Amoroso e Roberto Serino, legali rispettivamente di Pino Mauro Marcaurelio e Vincenzo Ciarelli, i due spacciatori, arrestati nella stessa operazione, per aver fornito la cocaina a Trisi, De Leonibus e due funzionari pubblici. Poco più tardi l’arrivo dei due Pm Benigni e Sciarretta e del Gip Cingolani.

Il primo ad essere ascoltato l’imprenditore Vincenzo De Leonibus che si è avvalso della facoltà di non rispondere, le motivazioni spiegate dal suo legale Augusto La Morgia: “Non siamo ancora a conoscenza, ne dettaglio, del contenuto dell’enorme mole di documentazione prodotta dalla Procura, ci sembrava il minimo in questa fase non rispondere alle domande del Gip – spiega La Morgia – tra l’altro De Leonibus è particolarmente provato sotto il profilo psicologico e non è abbastanza lucido per poter rilasciare qualsiasi dichiarazione. Nei prossimi giorni avremo un’interlocuzione con la Procura allo scopo di avere un quadro ancora più dettagliato sui capi d’imputazione.” Ha negato qualsiasi coinvolgimento uno dei due spacciatori Vincenzo Ciarelli, difeso dall’avvocato Roberto Serino: “Il mio assistito non ha mai ceduto sostanze stupefacenti ne a De Leonibus ne a Trisi, l’unico elemento in possesso della pubblica accusa i contenuti di alcune intercettazioni telefoniche soggette a qualunque interpretazione.”

Decisamente più collaborativo Pino Mauro Marcaurelio, difeso da Gianluigi Amoroso, che ha confermato al Gip di aver fornito a titolo di amicizia, dosi di cocaina, in più di un’occasione, a Fabrizio Trisi. Nei prossimi giorni, per lui, verrà depositata richiesta di attenuamento delle misure cautelari dal carcere ai domiciliari  Intorno alle 11.30 Gip e Pm si sono trasferiti al carcere di Madonna del Freddo a Chieti dove ad attenderli c’era Fabrizio Trisi ed il suo avvocato Marco Spagnuolo. Un incontro brevissimo perché anche in questo caso, l’ex dirigente del Settore Lavori Pubblici del Comune di Pescara si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Il servizio del Tg8