Omicidio Brittoli, l’autopsia conferma la causa del decesso per trauma cranico

A provocare la morte di Cesidio Cocco, ex muratore di 74 anni di Brittoli, piccolo centro del Pescarese, è stato un trauma cranico contusivo. L’anziano, come già riferito, è morto sabato scorso dopo essere stato colpito dal figlio, Massimo di 47 anni intervenuto in soccorso della madre al culmine di una lite.

Lo ha stabilito l’autopsia eseguita dal medico legale, Ildo Polidoro, su incarico del pm del tribunale di Pescara, Andrea Papalia. L’esame autoptico avrebbe confermato la colluttazione tra padre e figlio, ma proverebbe anche che non ci sarebbe stato accanimento da parte del figlio. Polidoro ha effettuato i prelievi per i successivi esami istologici. Entro 60 giorni dovrà depositare l’elaborato peritale.

La tragedia familiare si è consumata sabato scorso 6 giugno poco prima delle 8.30 a Brittoli  centro dell’alta area vestina del pescarese dove, a provocare il decesso del 74 enne, secondo una prima ricostruzione, sarebbero state proprio le conseguenze della colluttazione, in cui la vittima sarebbe stata colpita anche con una sedia. Dopo l’allarme lanciato alla sala operativa del 118 immediato l’arrivo dei sanitari che, intervenuti con l’elicottero partito da Pescara e con una ambulanza medicalizzata, hanno tentato di rianimare l’anziano: l’uomo però era già morto.

Al termine delle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Penne già, in serata il figlio della coppia, un uomo di 47 anni, è stato indagato in stato di libertà con l’accusa di omicidio. Gli investigatori, coordinati dal Pm della Procura della Repubblica di Pescara Andrea Papalia, stanno valutando la scriminante della legittima difesa, ovvero che il figlio Massimo abbia agito per difendere la madre. Ascoltato poi nella caserma dei carabinieri, l’indagato avrebbe raccontato l’accaduto e fornito la sua versione dei fatti.