Processo Bussi, il 17 febbraio la sentenza

Processo Bussi, il 17 febbraio la sentenza. Il giorno della sentenza del processo in Corte d’Assise d’Appello a L’Aquila sulla cosiddetta mega discarica dei veleni di Bussi della Montedison, è stata fissata il prossimo 17 febbraio. Lo ha stabilito il presidente del consiglio del collegio, Luigi Catelli, al termine dell’udienza di ieri.

Il calendario slittato per via della neve e del maltempo, prevede un altro appuntamento per il prossimo 7 febbraio, quando sono in programma le repliche delle difese. Poi, il 17 febbraio, dopo un piccolo spazio dedicato ad ulteriori repliche, qualora se ne fosse bisogno, i giudici si riuniranno in camera di consiglio. “E’ una scelta di campo considerare la falda l’oggetto giuridico del reato di avvelenamento delle acque destinate al consumo umano – ha sottolineato il procuratore generale Romolo Como nella sua breve replica. Alla sbarra 19 imputati accusati di avvelenamento e disastro ambientale. A questa fase del procedimento all’Aquila si è arrivati dopo il pronunciamento dello scorso marzo della Cassazione che ha convertito in appello tutti i ricorsi presentati “per saltum” alla Suprema Corte. In Corte d’Assise a Chieti, il 19 dicembre 2014, 19 imputati erano stati assolti dall’accusa di aver avvelenato le falde acquifere mentre il reato di disastro ambientale è stato derubricato in colposo e, quindi, prescritto. L’indagine della procura di Pescara sulla mega discarica dei veleni prese il via nel 2007 con la scoperta da parte del Corpo Forestale di circa 185 mila metri cubi di sostanze tossiche e pericolose in un’area di 4 ettari nei pressi del polo chimico di Bussi. L’esito della sentenza di primo grado ha provocato alcune inchieste giornalistiche che hanno prodotto indagini da parte della procura di Campobasso nei confronti del giudice Camillo Romandini, presidente del Collegio in Assise, per presunte pressioni sui giudici popolari. A seguito dell’indagine, il ministero della Giustizia ha aperto un procedimento disciplinare nei confronti del giudice, mentre la procura generale della Cassazione sta svolgendo le indagini del caso.