Covid Abruzzo: parrucchieri ed estetiste tra colpi di scena e polemiche

Parrucchieri ed estetiste, la Cna: rispettare le indicazioni della Regione. Barone: “L’ordinanza di ieri sera di Marsilio consente l’apertura di queste attività dove si lavora sicuri”.

“Abbiamo dato indicazione ai nostri associati di aprire normalmente le loro attività di barbiere, parrucchiere ed estetista alla clientela, rispettando alla lettera l’indicazione contenuta nell’ordinanza numero 13 emanata ieri sera dal presidente della Regione Marsilio”.

Lo afferma la presidente regionale di Cna Benessere e Sanità Abruzzo, Angela Rita Barone, che invita contemporaneamente “le amministrazioni comunali interessate a consentirne l’applicazione, superando una situazione di confusione sul territorio regionale che ci viene segnalata in queste ore da diversi professionisti, e che si traduce in divieti all’apertura che non comprendiamo”. A detta della Barone, “l’ordinanza della Regione, che prende atto del migliorato quadro epidemiologico, riconosce anche di fatto la bontà delle misure di salvaguardia della salute pubblica adottate dalla categoria con i protocolli utilizzati sin qui. Misure che hanno reso le attività di servizio alla persona tra le più sicure in assoluto, e che i nostri associati continueranno ad utilizzare pienamente”.

L’Abruzzo bicolore complica la gestione di alcune attività: «Il nuovo Dpcm del governo Draghi e le ultime ordinanze regionali del presidente Marsilio confondono sia noi che la clientela», dichiara il direttore di Confartigianato Pescara, Fabrizio Vianale, che lamenta la mancanza di coinvolgimento delle associazioni di categoria.

«Da martedì a venerdì abbiamo lavorato a ritmi frenetici, sempre nel rispetto delle normative anticovid, perché le nostre clienti sapevano che da sabato saremmo stati chiusi», ha dichiarato Alex Modà, parrucchiere di Pescara. «Poi dal pomeriggio di venerdì improvvisamente il contrordine. Com’è possibile questa poca chiarezza comunicativa? La nostra categoria lavora organizzandosi e questa confusione non giova a nessuno.»