Ud’A, anche gli studenti vogliono “vederci chiaro”

Tanto tuonò che piovve. Dopo la “sfiducia” firmata da tutti e 13 i direttori di Dipartimento della “d’Annunzio”, ora anche gli studenti vogliono vederci chiaro chiedendo trasparenza e rispetto.

E così ora davvero chiunque era titolato a farlo ha detto la propria su quanto sta accadendo alla “d’Annunzio” di Chieti-Pescara: un’Università nella bufera da oltre due anni, ospite puntuale di inchieste e titoli di stampa. Alla “sfiducia” ragionata, redatta e firmata da tutti e 13 i direttori di Dipartimento ( sfiducia direttori ) di Chieti e Pescara si aggiunge l’amaro sfogo degli studenti accompagnato da una esplicita richiesta di chiarezza su quanto sta accadendo sulle loro teste. Citano il nostro articolo del 12 dicembre scorso, quello della famosa “sfiducia dei 13”, gli studenti che firmano ogni giorno articoli e post su www.romboweb.com: una sorta di lavagna social nata per condividere e render noti fatti, storie e denunce dal mondo studentesco universitario.  Cosa sta succedendo?- si domandano gli iscritti alla “d’Annunzio” dopo aver ragionato su quanto pubblicato nei mesi da Rete8.it.  E ancora: ” Il peso di scelte puramente politiche ci fa capire che alcune volte non è importante il servizio che si offre agli studenti, o la puntualità, la coerenza, la trasparenza che dovrebbe avere un’università”. Suona come uno schiaffo, l’ennesimo sul volto di Rettore e Dg, il passaggio in cui gli studenti scrivono: “Quello che conta, dietro tutto questo “sipario”, è un gioco quasi perverso che riguarda potere, politica, poltrone e contratti”. Benvenuti al mondo, verrebbe da dire loro. E, invece, no: non lo diciamo perchè riteniamo che nessun adulto dovrebbe mai permettersi di banalizzare e liquidare il grido di rabbia e ribellione lanciato da chi adulto ha tutto il diritto di diventarlo con passi e tempi propri e non spallate per crescere in fretta. Certo è che al coro sempre più sconfinato di “voci contro” mancavano davvero, o comunque nell’ufficialità di un documento scritto, solo gli studenti. Ora che anche loro hanno gettato sul duo Di Ilio-Del Vecchio l’ombra del dubbio, del bisogno di comprendere, del dovere di dire la propria, la sensazione è che non vi siano più… sufficienti pettini per diramare i nodi!  “Questo articolo era dovuto – chiudono i ragazzi di romboweb- per dovere di cronaca e  nei confronti della parte viva dell’università, ossia gli studenti”.

 

Barbara Orsini: