Sisma: doppio cratere, ricostruzione al palo

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Ad oggi la ricostruzione vera e propria dei centri storici dei piccoli comuni dell’entroterra del Teramano e di alcuni comuni dell’Aquilano non possono ancora partire, in quanto mancano norme specifiche che disciplinino la sovrapposizione dei danni tra sisma il 2009 e quello del 2016.

Una situazione di stallo denunciata dall’ordine degli architetti di Teramo che hanno invitato congiuntamente all’ Ordine degli Ingeneri il  vice commissario alla ricostruzione, Luciano D’Alfonso, all’approvazione di un provvedimento ad hoc che specifichi tutti gli aspetti delle sovrapposizioni. Nei comuni a doppio cratere questo situazione di essenza di una  normativa  rischia di bloccare la ricostruzione dei centri storici soggetti a piani di ricostruzione.Un problema che si presenta anche nei comuni che non erano cratere nel 2009 ma solo nel 2016 e che non hanno compiuto ancora il processo ricostruttivo e hanno buona parte delle strutture danneggiati con le ultime scosse. Raffaele Di Marcello, presidente Ordine degli Architetti, ha sottolineato che:

“Allo stato attuale è tutto bloccato, i comuni del cratere 2009 hanno tutti i piani di ricostruzione dei centri storici approvati, ma essi si riferiscono ai danni del 2009 e non contemplano gli aggravamenti 2016/2017 a causa di meccanismi complicati e artefatti che riguardano gli esiti. Il tutto è connesso a due procedimenti (2009/2016) divergenti per quanto riguarda la considerazione tecnica, la stima economica del danno sismico e gli aspetti procedurali. E i piani così come approvati allo stato attuale servono a poco o a nulla e non permettono di far partire i progetti per la ricostruzione se non in qualche isolato episodio che non rappresenta certo la soluzione”

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