Nel bilancio regionale soldi anche alle liste elettorali, la denuncia di D’Alfonso

«In spregio ai divieti ineludibili della legge sul contributo dello Stato al finanziamento dei partiti politici, la Regione Abruzzo con un maxi-emendamento alla Legge di Bilancio finanzia anche liste elettorali»: è la denuncia del deputato del Pd Luciano D’Alfonso

Il parlamentare abruzzese Dem porta la questione all’attenzione del governo e degli organi di informazione. Nel corso di una conferenza stampa convocata a Sulmona per le ore 10 di questa mattina Luciano D’Alfonso, già presidente della Regione Abruzzo, stigmatizza il comportamento della politica regionale.

Nella convocazione della conferenza stampa D’Alfonso scrive che «Tra i 1200 beneficiari di risorse (12 milioni di euro) attribuite con un emendamento al Progetto di Legge recante “Disposizioni finanziarie per la redazione del Bilancio di previsione finanziario 2023-2025 della Regione Abruzzo (Legge di Stabilita regionale 2023)” risultano anche liste elettorali che hanno determinato attivismo politico locale, in spregio ai divieti ineludibili della legge 2 maggio 1974, n. 195 recante “Contributo dello Stato al finanziamento dei partiti politici”, che esattamente stabilisce all’articolo 7, il divieto di finanziamenti o di contributi, sotto qualsiasi forma e in qualsiasi modo erogati, da parte di organi della pubblica amministrazione di enti pubblici, di società con partecipazione di capitale pubblico superiore al 20 per cento o di società controllate da queste ultime, nonché delle cooperative sociali e dei consorzi disciplinati dalla legge 8 novembre 1991, n. 381, a favore di partiti o loro articolazioni politico-organizzative e di gruppi parlamentari.

Il Bilancio regionale adottato, modificato e approvato rocambolescamente nella notte del 30 dicembre 2022, sarebbe rimasto tecnicamente indefinito nonostante l’intervenuto voto formale, proprio per la creativa ma discussa copertura donativa a pioggia per le misure finanziarie insorte e inserite, senza alcuna reale e trovabile istruttoria ad opera degli uffici competenti.

Con un atto di sindacato ispettivo si è chiesto al governo se intenda adottare iniziative speditive di carattere normativo e amministrativo per rendere più stringente la riconoscibilità dei finanziamenti anche nell’ambito delle elezioni regionali e affinché siano rispettati da tutti i soggetti che sostengono le campagne elettorali l’obbligo di trasparenza e i doveri dettati dalla disciplina sul finanziamento delle elezioni.
È fondamentale ricordare che se i Comuni finanziati, perché selezionati, meritano sempre ogni sorta di ausilio, per le soggettività associative ogni livello dell’Ordinamento prima di elargire finanziamenti è tenuto a rispettare la legge n. 241 del 1990, che pone obblighi inderogabili di par condicio istruttoria e di memoria remota documentale, che nel caso della Regione Abruzzo in esercizio sono totalmente inosservati!».