Mare Pescara: divieti e polemiche

Il nuovo divieto di balneazione per un tratto di mare di Pescara  innesca nuove polemiche. FI parla di manovre politiche, il vice sindaco Del Vecchio di strumentalizzazioni.

La nuova ordinanza di divieto di balneazione per 48 ore da via Muzii a via Galilei  riaccende la polemica tra maggioranza ed opposizione  al Comune di Pescara. Il capogruppo di Forza Italia Marcello Antonelli afferma che si tratta di una scelta del sindaco Marco Alessandrini non essendoci dati dell’Arta a certificare l’inquinamento del mare e ciò rappresenta un danno per l’economia cittadina . Decisione dietro la quale si nasconderebbe una volontà politica per screditare i vertici dell’Aca in vista di nuove nomine. Medesimo parere è stato espresso anche da Maurizio Acerbo di Rifondazione Comunista . Ad entrambi replica il vice sindaco Enzo Del Vecchio che parla di strumentalizzazione politica visto che consiglieri ed ex consiglieri comunali dovrebbero conoscere bene quando questo tipo di  ordinanza deve essere emesso.

Conoscendo la perspicacia e l’attenzione a leggere le carte del duo Acerbo-Antonelli, -osserva Del Vecchio-,  mi sfugge la loro distrazione secondo cui nessun obbligo impone al Sindaco l’emissione del divieto di balneazione in caso di criticità, quando con “DETERMINAZIONE DPC28/67 del 06/06/2016 del Dipartimento Opere Pubbliche, Governo del Territorio e Politiche Ambientali della Regione Abruzzo” viene espressamente previsto:

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Intanto il Comune chiede alla Regione  l’attivazione presso il Governo di una figura commissariale capace di accelerare i tempi per la realizzazione delle opere necessarie per il funzionamento dei depuratori cittadini e di quello di via Raiale, in maniera particolare in vista della realizzazione di un nuovo impianto per cui sono stati reperiti i fondi ma i cui lavori dureranno qualche anno.

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