L’Aquila: processo piloni Strada dei Parchi, disposta la perizia

Sarà il perito della Procura della Repubblica dell’Aquila, Berardino Chiaia, ad eseguire la perizia sui piloni e sulle pile dell’A24 nel procedimento che vede indagati i vertici della concessionaria Strada dei Parchi.

Va avanti il processo incardinato a L’Aquila e si tratta di una terza perizia disposta dal gup Guendalina Buccella per verificare lo stato dei piloni e delle pile dell’autostrada A24 per scongiurare eventuali pericoli.

La perizia tecnica è stata disposta nell’ambito del procedimento avviato contro i vertici di Strada dei Parchi per omessa manutenzione ordinaria e uso di fondi pubblici per finalità estranee a questo presupposto. 
L’incarico sarà conferito ad inizio del mese di dicembre e ad occuparsi della perizia sarà l’ingegner Berardino Chiaia del Politecnico di Torino. Una figura che l’Abruzzo già conosce bene perché è il perito della Procura nel processo sulla tragedia di Rigopiano.  Questa nuova perizia disposta in questo procedimento è la terza perchè arriva dopo quella della Procura e dopo quella di parte.
L’ufficio legale della concessionaria Strada dei Parchi fa sapere che “il giudice non ha fatto altro che accogliere la richiesta di incidente probatorio formulata nella prima udienza per accertare o escludere eventuali pericoli di crollo dopo gli adeguamenti eseguiti, elemento non riscontrato dicono nella loro perizia di parte eseguita dall’ingegner Marco Pietrangeli della Sapienza di Roma”. 
La necessità di questa nuova perizia allunga un po’ i tempi ma la definizione del tutto potrebbe avvenire comunque a breve termine.  In merito alla sicurezza delle autostrade A24 e A25 sono state indagate per mancata manutenzione quattro figure di vertice di Strada dei Parchi.
Le ipotesi di reato formulate dalla Procura aquilana sono diverse. In questo procedimento è parte civile la Federconsumatori nazionale. Il legale dell’associazione ha dichiarato che “bisogna vedere se al tempo della contestazione erano stati fatti i lavori. Se si il rischio crolli diminuisce e un capo d’imputazione può cadere ma per lui rimangono in piedi altre condotte rilevanti penalmente”.
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